Mai allontanarsi dalla Madonna
Omelia di San Josémaria, l’8 ottobre 1964, per la festa di Maria Madre di Dio
[…] La Maternità divina di Maria è la radice di tutte le perfezioni e di tutti i privilegi di cui è adornata. Come tale, è stata concepita immacolata ed è piena di grazia, è sempre vergine, è salita al cielo in corpo e anima, è stata incoronata Regina di tutta la creazione, al di sopra degli angeli e dei santi. Dio solo è al di sopra di lei. La Santissima Vergine, in quanto Madre di Dio, possiede una dignità in un certo senso infinita, mutuata dal bene infinito che è Dio. Non c'è pericolo di esagerare. Non approfondiremo mai abbastanza questo ineffabile mistero; non ringrazieremo mai abbastanza la nostra Madre per questa familiarità con la Santissima Trinità che ci ha dato. […]
Maestra di speranza
Maria proclama che d'ora in poi tutte le generazioni la chiameranno beata. Umanamente parlando, su cosa si basava questa speranza? Chi era lei per gli uomini e le donne dell'epoca? Le grandi eroine dell'Antico Testamento, Giuditta, Ester, Debora, avevano già raggiunto sulla terra una gloria umana, erano state acclamate dal popolo, esaltate. Il trono di Maria, come quello di suo Figlio, è la Croce. E per il resto della sua vita, fino a quando non verrà assunta in cielo in corpo e anima, è la sua presenza silenziosa che ci colpisce. San Luca, che la conosceva bene, annota che era accanto ai primi discepoli, in preghiera. Colei che sarà lodata dalle creature fino all'eternità, concluse così i suoi giorni terreni.
Quanto contrasta la speranza della Madonna con la nostra impazienza! Spesso chiediamo a Dio di ricompensarci immediatamente per il poco bene che abbiamo fatto. Non appena si presenta la prima difficoltà, ci lamentiamo. Molto spesso non siamo capaci di sopportare lo sforzo, di conservare la speranza. Perché ci manca la fede: Sì, beata colei che ha creduto nell'adempimento di quanto le era stato detto dal Signore!
Nostra Madre
I bambini, soprattutto quando sono ancora piccoli, tendono a chiedersi cosa i genitori debbano fare per loro, dimenticando d'altra parte gli obblighi della pietà filiale. I figli maschi sono solitamente molto interessati, anche se, come abbiamo già notato, non sembra che le madri diano molta importanza a questo atteggiamento, perché hanno abbastanza amore nel cuore e amano con il miglior affetto possibile: quello che si dona senza aspettarsi nulla in cambio. Lo stesso vale per Santa Maria. Ma oggi, nella festa della sua Maternità divina, dobbiamo fare lo sforzo di una osservazione più approfondita. La nostra mancanza di premura verso questa buona Madre, se la riscontriamo, deve farci male. Vi chiedo, e mi chiedo, come possiamo renderle omaggio.
Torniamo ancora una volta all'esperienza di ogni giorno, al rapporto con le nostre madri sulla terra. Cosa desiderano più di ogni altra cosa dai loro figli, che sono carne della loro carne e sangue del loro sangue? Il loro desiderio più grande è averli vicino a sé. Quando i figli crescono e non è più possibile che restino accanto a loro, attendono con ansia loro notizie, tutto ciò che accade loro le tocca : da una piccola malattia ai fatti più importanti. Ebbene, pensate che per Maria nostra Santa Madre non cessiamo mai di essere piccoli, perché lei ci apre la via verso il Regno dei Cieli, che sarà dato a coloro che diventeranno bambini? Non dobbiamo mai allontanarci troppo dalla Madonna. Come renderle omaggio? Frequentandola, parlandole, dimostrandole il nostro affetto, considerando attentamente nel nostro cuore le scene della sua vita terrena, raccontandole le nostre lotte, i nostri successi e i nostri fallimenti.
Scopriamo così, come se le recitassimo per la prima volta, il senso delle preghiere mariane che da sempre si recitano nella Chiesa. Che cosa sono l’Ave Maria e l’Angelus se non ardenti lodi alla Maternità divina. E nel Santo Rosario - questa meravigliosa devozione che non mi stancherò mai di raccomandare a tutti i cristiani - sfilano nella nostra testa e nel nostro cuore i misteri dell'ammirabile condotta di Maria, che sono i misteri fondamentali della nostra fede. […]
I giorni di festa della Madonna, siamo raggianti nelle nostre manifestazioni di affetto; eleviamo più spesso i nostri cuori a lei per chiederle ciò di cui abbiamo bisogno, ringraziandola per la sua sollecitudine materna e costante, e raccomandandole le persone che amiamo. Ma se vogliamo comportarci come figli, ogni giorno sarà un'occasione propizia per amare Maria, come ogni giorno lo è per coloro che si amano veramente.
Forse qualcuno di voi starà pensando che la quotidianità ordinaria, il solito va e vieni della nostra vita, non si prestano molto bene a mantenere i nostri cuori uniti a una creatura pura come la Madonna. Vi invito a riflettere un po'.
Cosa cerchiamo sempre, anche senza prestarvi particolare attenzione, in tutto ciò che facciamo? Quando l'amore di Dio ci anima e operiamo con rettitudine di intenzione, cerchiamo ciò che è buono, pulito, ciò che porta pace alla coscienza e gioia all'anima. Gli errori non mancano? È vero; ma proprio riconoscere questi errori significa scoprire con maggiore chiarezza che il nostro obiettivo non è una felicità passeggera, ma profonda, serena, umana e soprannaturale. […] Come crescerebbero in noi le virtù soprannaturali, se fossimo capaci di stare con Maria, che è nostra Madre!
Non temiamo di ripeterle durante la giornata – con il cuore, senza bisogno di parole – piccole preghiere, giaculatorie. La devozione cristiana ha raccolto molte di queste lodi ardenti nelle Litanie che accompagnano il Santo Rosario. Ma ciascuno è libero di accrescerle, di rivolgerle nuove lodi, di dirle ciò che, per un santo pudore che lei comprende e approva, non oseremmo esprimere ad alta voce. […] Corriamo verso Santa Maria, che ci accompagnerà con passo fermo e costante.
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La frase :
« Alla fine il Mio Cuore Immacolato trionferà »
Nostra Signora di Fatima