San Camillo de Lellis (2/2)
« Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a Me. »
Nella notte, il crocifisso di Camillo prese vita. « Che cosa ti turba, uomo di poca fede ? Continua dunque, perché è opera mia e non tua », gli disse Gesù. Camillo riprende il suo lavoro e fonda una congregazione fuori dall'ospedale. Per questo, all'età di trentatré anni, riprese gli studi, per poi essere ordinato sacerdote nel 1584.
« Servire tutti i malati con l'affetto che una madre sa dare al suo unico figlio »
Da allora lavorò all'ospedale Santo Spirito, attuando una serie di riforme « perché possiamo servire gli ammalati in tutta carità sia nell'anima che nel corpo, perché desideriamo, con la grazia di Dio, servire tutti i malati con l'affetto che una madre sa dare al suo unico figlio malato ». Concretamente : un bagno all'arrivo, degli abiti caldi, un solo paziente per letto (raggruppati per patologia), pasti a orari fissi con regimi alimentari personalizzati, ventilazione e igiene dei locali, medici che visitano regolarmente i loro pazienti, prescrizioni seguite alla lettera, ecc.
Camillo estende l'assistenza ai malati fuori dagli ospedali e incoraggia le persone a prestare servizio volontario e gratuito. Le sue riforme miravano a ripristinare la vera dignità dell'uomo, alla totale presa in carico del malato, alla formazione del personale sanitario, alla collaborazione volontaria dei laici e degli altri membri della Chiesa.
Il 26 giugno 1586, Papa Sisto V, dopo aver approvato la Congregazione dei servi degli infermi, li autorizzò a portare sull’abito una croce rossa, simbolo dell'amore misericordioso di Cristo per tutti gli uomini, e particolarmente per i malati : « Emblema della carità che si immola, questa croce rossa sarà la consolazione dei malati e l'ultimo oggetto su cui si fisseranno gli sguardi velati dei moribondi. Addolcirà l’anima dei miei religiosi nel loro ministero. È Lei che dirà loro : “Amate fino alla morte”. Rosso fulvo per ricordare la Santa Croce sulla quale è stato versato il sangue prezioso. Sul lato destro, come arma offensiva contro le potenze del Male e non sul lato sinistro come semplice scudo. »
Amate fino alla morte
Il 21 settembre 1591 Gregorio XIV erigeva la Congregazione a Ordine. Camillo e venticinque compagni fecero la professione solenne. Ai voti di povertà, castità e obbedienza aggiungono quello di servire il prossimo, anima e corpo, nel momento della malattia e della morte, soprattutto durante la peste quando erano abbandonati da tutti. Nel 1613 scrisse le Regole per i « frati dell'Ospedale Maggiore di Milano, affinché servano con ogni perfezione i poveri infermi »: settantuno articoli definiti la « grande carta della riforma ospedaliera in Italia », che riunisce tutte le riforme di Camillo e l’esperienza della sua vita al servizio dei malati.
Il 14 luglio 1614, all'età di 64 anni, Camillo entrò nella gloria di Dio, dopo aver predetto ai suoi figli che sarebbe stato in Paradiso per San Bonaventura. È sepolto nella chiesa della Maddalena, a Roma, dove aveva stabilito la sua Comunità nel 1586. Il 26 luglio 1905 Pio X concesse ai Camilliani il privilegio dell'altare portatile. Ora potevano celebrare la messa al capezzale dei malati.