Diciamolo subito: il quadro non è incoraggiante: solo il 41% dei francesi afferma di credere in Dio (rispetto al 66% del 1947). Tuttavia, il 76% della popolazione è ancora di cattolici battezzati, ma tra questi, il 66% non va mai a Messa. Solo il 2% ci va ogni domenica (circa un milione di persone).

Nonostante le continue campagne denigratorie, la Chiesa è comunque ben considerata da un francese su due e i cattolici da uno su tre, in particolare da chi ne ha nella propria cerchia . In altre parole, è attraverso la nostra testimonianza quotidiana che riporteremo i nostri contemporanei a Dio, facendo leva sulla loro sete: l'81% dichiara infatti di essere in ricerca spirituale.

Non lasciamo questo vuoto ad altri, riempiamolo con la Verità che è Gesù Cristo. Allo stesso modo, la metà dei francesi entra almeno una volta all'anno in una chiesa per pregare, accendere un cero, cercare un po' di pace. Siamo lì per accoglierli e indicare loro la via della vera luce.

La grazia agisce, anche senza di noi, come testimoniano quest'anno i numerosi battesimi (17.800) e cresime di adulti (9.000). Non perdiamo l’occasione! Il pellegrinaggio di Chartres e i suoi 19.000 pellegrini sono un altro barlume di speranza, che porterà i suoi frutti al di là delle dispute liturgiche, se l'entusiasmo della Pentecoste si tradurrà in una vita cristiana perseverante e missionaria tutti gli altri giorni dell'anno.

Un altro vivaio di rinnovamento sono i Routiers d'Europa, che si sono riuniti a Vézelay all'inizio di giugno per festeggiare i cinquant'anni della Route. Erano 1500 dei 4000 che ora compongono il « branche rouge » (un aumento del 25% in quattro anni!). Se tutti questi giovani tendono alla santità, in conformità con il loro ideale, allora dalle radici cristiane della Francia sboccerà una nuova primavera.