In Altum

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Il Castello di Haut-Koenigsbourg

Pubblicato nella sezione (In Altum n° 170)

Le sue fondamenta incrollabili, i suoi bastioni inespugnabili, le sue torri massicce, la sua arenaria splendente... Quale segreto nasconde ?

Arroccato sul suo promontorio roccioso nel massiccio dei Vosgi, il castello di Haut-Koenigsbourg domina la pianura dell'Alsazia. La sua storia ci porta nel cuore dell'Europa.

L'Alsazia, in virtù della sua posizione geografica, è un territorio di incomparabile valore. Le sue terre fertili e soprattutto il fatto che rappresenta un crocevia tra l'Europa occidentale e l'Europa orientale – membro del Sacro Romano Impero, confina con il regno dei Franchi – la collocano al centro di molte importanti questioni militari. Per questi motivi Federico II di Svevia – padre dell’imperatore Federico I, detto il Barbarossa, che la storia renderà famoso – fece costruire sul confine una linea fortificata di mura e castelli... tanto che si diceva che un castello fosse costantemente appeso alla coda del suo cavallo.

Per questa impresa difensiva Federico II non badò né a spese né alla legalità; infatti, a metà del XII secolo, fece costruire l’Haut-Koenigsbourg su un terreno che non gli apparteneva! Era quindi soprattutto una postazione difensiva, non una residenza per principi! Nonostante ciò, la sua destinazione militare non fu eterna: nel XV secolo, una coalizione delle città di Colmar, Strasburgo e Basilea strappò le fortificazioni dalle mani degli Hohenstaufen. Il castello non era più che un insieme di costruzioni in rovina, che la Provvidenza affidò a varie famiglie, tra cui la prestigiosa famiglia imperiale degli Asburgo. Finì poi completamente abbandonato nel 1633 dopo il passaggio degli svedesi, che devastarono l'Alsazia durante la Guerra dei Trent'anni.

Questa guerra sanguinosa, unita all'ineluttabile lavoro dei secoli, fece sì che questa roccaforte cadesse nell'oblio e nell'abbandono, prima che la città di Sélestat decidesse di acquistare le rovine e offrirle all'imperatore Guglielmo II, che le trasformò in un museo. L'obiettivo principale era quello di valorizzare la gloria dell'Impero tedesco. Le autorità affidarono quindi il restauro del museo a Bodo Ebhardt. Questo giovane architetto trentacinquenne voleva restituire all'edificio lo splendore che aveva nel XV secolo. Per farlo, studiò numerosi atti notarili, incisioni e dipinti raffiguranti il castello. Il restauro è considerato abbastanza fedele allo stato originale. L'imperatore Guglielmo II in persona seguì da vicino il cantiere e fu presente all'inaugurazione nel 1908 (foto).

La sua proprietà passò poi nelle mani della Francia, in conformità con quanto stipulato nel Trattato di Versailles che pose fine alla prima guerra mondiale. Il castello è oggi una tappa imprescindibile del turismo alsaziano. La visita al luogo, che domina dall'alto la pianura alsaziana, equivale a una immersione nella vita cavalleresca del tardo Medioevo. La sua presenza è la testimonianza di una storia europea turbolenta che ha fatto e continua a fare dell'Alsazia una regione ricca di fascino e mistero.

Crediti fotografici : © Wrtalya, CC BY-SA 4.0, Wikimédia Commons

 

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