In Altum

Madonna delle Nevi, plasma il nostro cuore a immagine del tuo.

Don Dolindo Ruotolo (1882-1970) (1/2)

Pubblicato nella sezione (In Altum n° 164)

Il rimedio divino contro l'angoscia (1/2)

San Padre Pio era solito accogliere così i Napoletani :

« Perché siete venuti fin qui? Avete un grande santo a Napoli, Dolindo, andate da lui ! »

La causa di beatificazione di questo servo di Dio è stata aperta. Assomiglia molto a Padre Pio per le sue virtù: grande spirito di preghiera e di penitenza, profonda umiltà, carità instancabile, accettazione serena e gioiosa della sofferenza, obbedienza eroica, ma anche per i suoi carismi (lettura dei cuori, profezie, bilocazioni, guarigioni, conversioni…) e per le sue prove (attacchi demoniaci, calunnie, condanne da parte della Chiesa). Tuttavia, se ne differenzia per un temperamento molto dolce.

Dolindo era il quinto di undici fratelli. Fu il padre a dargli questo nome originale ed emblematico: « Addolorato ». La sofferenza e l’umiliazione segnarono infatti la sua vita fin dall'infanzia: povertà materiale, crudeli e quotidiane punizioni paterne; a scuola, i suoi continui brutti voti gli valsero la disapprovazione di insegnanti e alunni. I suoi genitori alla fine divorziarono quando lui aveva quattordici anni. Fece allora un atto di totale affidamento a Dio affinché disponesse di lui come meglio credeva. A tale fine, accetta il dolore e chiede l’amore.

Tre anni dopo, quando, giovane seminarista, era inginocchiato per la preghiera del Rosario, tenendo davanti a sé un'immagine della Madonna, la pregò così :

« O mia dolce Mamma, se vuoi un sacerdote, dammi l'intelligenza, perché lo vedi che sono un cretino. »

Poi si assopì e l'immagine gli toccò la fronte. Racconterà cinquantasette anni dopo :

« Sono uscito dal mio torpore con la mia povera mente pronta e lucida. Potevo parlare di tutto, scrivevo versi, ero un altro uomo, ma solo per ciò che glorificava Dio. Per il resto, ero e sono un vero cretino. »

« Nulla  di  ciò  che  è uscito  dalla  penna  di  don Dolindo  deve  andare  perduto. » disse san Padre Pio. Don Dolindo ebbe molti figli e figlie spirituali che lo aiutarono nel lavoro del « l’Apostolato della Stampa ». Scriveva di getto, soprattutto di notte, dopo un'ora di preghiera e di penitenza, e Gesù lo ispirava. Firmava con uno pseudonimo, Dain Cohenel. Così scrisse un commentario biblico in trentatré volumi, oltre a migliaia di piccole frasi sul retro di immaginette che, anche se distribuite “a caso”, si rivelavano essere la risposta personale di Gesù a ogni persona.

Oggigiorno, l'atto di abbandono dettatogli da Gesù è tradotto e conosciuto in tutto il mondo. Esso contiene tutto ciò che caratterizza l'anima e la missione di Dolindo. Si conclude così :

« Mille preghiere non valgono un atto solo di fiducioso abbandono: ricordatelo bene. Non c'è novena più efficace di questa : O Gesù m'abbandono in Te, pensaci Tu ! »

 Continua...

Crediti fotografici : © P. Vojtěch Kodet - CC BY-SA 4.0, Wikimedia Commons ;

 

Commenti

Che cosa vuoi fare ?
Consulta la consegna spirituale
Agosto 2024 : Nostra Signora di Puy
Informati sulle nostre novità
Iscriviti alle nostre attività
Prega in diretta l'ufficio divino
Fòrmati con i nostri dossiers