In Altum

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Santa Cecilia (1/2)

Pubblicato nella sezione (In Altum n° 157)

Essere in armonia con Dio (1/2)

 

Santa Cecilia nacque a Roma dalla nobile e religiosa famiglia dei Coecilia, da cui provenivano molti senatori. Ella possedeva tutti i doni di grazia, bellezza e innocenza che una ragazza potesse avere. Ricca e colta, era dedita alle arti e aveva un particolare talento per la musica.

Giovanissima consacrò la sua vita a Dio e fece voto di verginità. Contro la sua volontà, suo padre la diede in sposa a un giovane pagano di nome Valeriano. La sera delle nozze, quando i giovani sposi si trovarono insieme, Cecilia disse al marito : « Ti svelo un segreto che devi giurare di non rivelare a nessuno : sono accompagnata da un angelo che veglia su di me. Se mi tocchi nel matrimonio, lui si arrabbierà e tu soffrirai. Se invece rispetterai la mia decisione, ti amerà come ama me. » Valeriano replicò : « Mostrami questo angelo. » Lei gli rispose : « Se credi in Dio e ti fai battezzare, lo vedrai. »

 Valeriano accettò Cecilia come moglie e promise di rispettare il suo voto senza reclamare i diritti derivanti dal matrimonio. Era rimasto molto colpito dalla pietà e dallo stato di grazia della sua sposa. Con l'aiuto di papa Sant'Urbano, Cecilia riuscì a convertire il marito al cristianesimo e a farlo battezzare. Ritornando dalla moglie, la trovò in preghiera con accanto un angelo con ali di fuoco. L'angelo incoronò Cecilia di rose e Valeriano di lillà, dicendo loro : « Ricevete queste corone, sono un segno del Cielo. Non si seccheranno mai perderanno il loro profumo. Quanto a te, Valeriano, chiedimi quello che vuoi. » Desiderava che suo fratello Tiburzio, che gli era molto caro, lo seguisse nella sua fede. Il suo desiderio fu accolto. Quando Tiburzio entrò nella casa, il profumo dei fiori, invisibile ai suoi occhi, lo colse e si lasciò convincere a rinunciare ai suoi falsi dei. Si convertì e fu battezzato da Sant'Urbano. I due giovani sposi vissero in castità e si dedicarono alle opere di bene. Cecilia cantava assiduamente le lodi di Dio e spesso le accompagnava con uno strumento musicale.

Ma le crudeli persecuzioni dei cristiani, perpetrate dall'imperatore Marco Aurelio, ebbero la meglio su di loro. A causa del loro impegno a seppellire i corpi dei martiri cristiani nelle catacombe fuori città, furono arrestati. Valeriano e suo fratello furono giustiziati per primi nei dintorni di Roma. Sfidando il pericolo, Cecilia li seppellì nelle catacombe di San Pretestato sulla Via Appia e decise di usare per il futuro la sua casa per predicare la fede. Con un'eloquenza senza pari, Cecilia convertì sempre più persone. Un giorno, quando Papa Urbano le fece visita a casa, battezzò più di quattrocento persone. Poco dopo la morte del marito, fu arrestata e portata davanti al prefetto per aver seppellito il suo corpo e quello di Tiburzio. Non aveva altra scelta che adorare gli dei pagani o morire.

continua nel prossimo numero ...

 

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