Maggio 2025 : Qualsiasi cosa vi dica, fatela

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Con la Madonna, facciamo tutto quello che Gesù ci dirà

Cari amici, cari giovani amici,

I. Prima d'iniziare...

La nostra Chiesa è in lutto per la morte di Papa Francesco e si prepara al prossimo Conclave, che inizierà il 7 maggio. Il 2 aprile, in occasione della Festa della Divina Misericordia 2005, abbiamo ricordato i 20 anni dalla Pasqua di San Giovanni Paolo II. Domenica 27 aprile, in occasione della Festa della Divina Misericordia 2025, abbiamo celebrato l'11° anniversario della sua canonizzazione.

Il 28 aprile abbiamo iniziato a pregare la novena dei rosari della Madonna del Rosario di Pompei in comunità e in comunione con la Chiesa universale e con i nostri amici. Il fondatore di questo santuario è il Beato Bartolo Longo, il cui decreto di canonizzazione è stato firmato da Papa Francesco il 24 febbraio 2025! La Vergine Maria spiegò a una miracolata della Madonna del Rosario di Pompei, il 3 marzo 1884, che se la si invoca con il nome di Nostra Signora del Rosario facendo tre novene di rosario giornaliere, si otterrà tutto ciò che si desidera, se seguite da tre novene di ringraziamento. Con il cuore rivolto a Gesù Risorto, alla Vergine Maria, agli Angeli e ai Santi, tra cui i Santi Papi Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II, preghiamo intensamente per i cardinali che avranno il compito di eleggere il nuovo Successore di San Pietro. Che i cardinali, sostenuti dalle preghiere della Chiesa universale e dalle nostre 6 novene, siano illuminati dallo Spirito Santo nella scelta del futuro Papa.

Preghiera introduttiva

Vieni Santo Spirito… Padre Nostro… Ave Maria… Madonna delle Nevi, prega per noi. San Giuseppe, sant’Atanasio, santi Giacomo e Filippo, sant’Andéolo, santa Rosa, beata Carolina, santa Solange, beata Imelda, santa Maria Domenica, san Pasquale, beata Blandina, san Bernardino da Siena, sant’Ivo, santa Rita, beata Elena, santa Giovanna Antida, santa Salome, santa Maddalena Sofia, san Filippo Neri, santa Giovanna d’Arco, beata Elia, beata Maria Celina, santa Petronilla, santi patroni e santi angeli custodi.

Parola di Dio: Gv 2, 1-12

La Vergine Maria presenta a Gesù una richiesta discreta: “Non hanno vino!" Gesù la mette alla prova: “Che cos'è questo per te e per me? Non è ancora giunta la mia ora”. Ma la Vergine Maria non dubita; dice ai servi: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”. Ammiriamo la fiducia dei servi: hanno riempito d'acqua le 6 giare da 100 litri. Gesù chiede loro di attingere l'acqua e di portarla a colui che dirige il banchetto, che sta aspettando il vino. Obbediscono a Gesù come bambini, perché la Vergine Maria aveva detto loro: qualsiasi cosa vi dica, fatela! E noi, ascolteremo forse la Vergine Maria e faremo tutto quello che ci dirà Gesù?

 Il terzo giorno vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c'era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: "Non hanno vino". E Gesù le rispose: "Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora". Sua madre disse ai servitori: "Qualsiasi cosa vi dica, fatela". Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: "Riempite d'acqua le anfore"; e le riempirono fino all'orlo. Disse loro di nuovo: "Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto". Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l'acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l'acqua chiamò lo sposo e gli disse: "Tutti mettono in tavola il vino buono all'inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora". Questo, a Cana di Galilea, fu l'inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. Dopo questo fatto scese a Cafàrnao, insieme a sua madre, ai suoi fratelli e ai suoi discepoli. Là rimasero pochi giorni.

II. Le rubriche del taccuino di cordata

1) Fioretto

Facciamo tutto il possibile per unirci alla grande novena alla Madonna di Pompei.

2) Previsioni: liturgia

11 maggio: domenica delle vocazioni; 13 maggio: Nostra Signora di Fatima; giovedì 29 maggio: Ascensione, inizio della novena liturgica che ci prepara alla Pentecoste; 31 maggio: Visitazione.

3) Consegna spirituale: Qualsiasi cosa Gesù vi dica, fatela

a) Preghiamo il Rosario e imitiamo san Giovanni Paolo II ripetendo a nostra Madre: “Totus tuus”! San Luigi Maria Grignon de Montfort scriveva:

Oh, come sarebbero ben spese le mie fatiche se questo piccolo scritto, cadendo nelle mani di un'anima ben nata, nata da Dio e da Maria, e non dal sangue, né dalla volontà della carne, né dalla volontà dell'uomo, la scoprisse e le ispirasse, per grazia dello Spirito Santo, l'eccellenza e il prezzo della vera e solida devozione alla Beata Vergine... Poiché l'essenza di questa devozione consiste nell'interno che deve formare, essa non sarà ugualmente compresa da tutti: alcuni si fermeranno all'esterno, e non passeranno oltre, e questo sarà il maggior numero; alcuni, in piccolo numero, entreranno nel suo interno, ma vi saliranno solo di un grado. Chi salirà al secondo? Chi raggiungerà il terzo? Infine, chi ci sarà per stato? Lui solo, al quale lo Spirito di Gesù Cristo rivelerà questo segreto, e condurrà egli stesso l'anima fedele ad avanzare di virtù in virtù, di grazia in grazia, di luce in luce per giungere alla trasformazione di se stesso in Gesù Cristo, e alla pienezza della sua età in terra e della sua gloria in cielo”.

San Giovanni Paolo II ha compreso, attraverso San Luigi Maria, l'eccellenza e il prezzo della vera e solida devozione al Cuore Immacolato di Maria. Per ringraziare e imitare San Giovanni Paolo II e per fare ciò che Gesù ci dice, viviamo questo mese di Maria nell'Anno Santo 2025, pregando il rosario e dicendo “Totus Tuus” alla Madonna del Rosario ogni giorno.

b) Moriamo al peccato e viviamo una vita nuova nella grazia di Dio (Rm 6,3-11)!

Viviamo questo testo fondamentale di San Paolo con convinzione e determinazione, nel soffio dello Spirito Santo. Siamo morti al peccato con Gesù crocifisso e con Gesù risorto viviamo la nuova vita dei figli di Dio attraverso la Grazia santificante, le virtù teologali della Fede, della Speranza e della Carità. Siamo veramente sale della terra e luce del mondo (Mt 5,13s).

c) Cerchiamo le cose di lassù, dove si trova Cristo risorto (Col 3,1-4)!

Essendo morti al peccato con Gesù crocifisso, non possiamo più essere schiavi del peccato. Il nostro Fondatore scriveva ai nostri amici il 20 aprile 1977:

È assolutamente necessario contemplare i misteri che celebriamo nella loro realtà divina, contemplarli a lungo, meditare, pregare, entrare in contatto e mantenersi in contatto con Colui che è uscito dal sepolcro con il suo corpo e la sua anima, vivendo della vera vita che vuole comunicarci.... Non c'è vera gioia pasquale se non nell'ottenere una grazia più vigorosa della vita quotidiana in questo spirito di Fede, nella luce reale, al di là e al di sopra di tutte le apparenze sensibili che cercano di accecarci. Ripeto: per vivere queste realtà, per camminare nella vera luce, abbiamo bisogno, abbiamo assolutamente bisogno di meditazione, di contemplazione, di tempo con la Vergine Maria. Abbiamo bisogno di pregarla, abbiamo bisogno del Rosario, abbiamo bisogno di letture spirituali: altrimenti non riusciremo a vivere questa Vita, la terra ci peserà, ci soffocherà. E non potremo essere Luce e vita per i nostri fratelli”.

Non viviamo a metà o con tiepidezza, ma nell'energia dell'Amore comunicato dallo Spirito Santo! In alto i cuori!

d) Imitiamo Santa Maria Maddalena, colei che ha amato di più Gesù dopo la Vergine Maria! Quando Santa Maria Maddalena (Gv 20,11-18) sentì Gesù risorto chiamarla per nome “Maria”, lo riconobbe e fu piena di gioia! Gesù risorto ci ama follemente. È morto per noi sulla croce e, in questo tempo pasquale, chiama ciascuno di noi per nome. Egli ci conosce, i nostri nomi sono incisi sulle palme delle sue mani (Is 49,16). Smettiamo di lamentarci dei nostri peccati passati, convertiamoci veramente, confessiamo questi peccati una volta per tutte e amiamo Gesù come lo amava Santa Maria Maddalena, non solo un po', ma appassionatamente, follemente!

e) Abbiamo ricevuto la virtù teologale della carità: amiamo come Gesù!

Il CCC ci insegna che abbiamo ricevuto, nel giorno del nostro battesimo, la virtù teologale della carità, che assicura e purifica la capacità umana di amare elevandola alla perfezione soprannaturale dell'amore divino (CCC 1827). Senza questa carità, è ovvio, non saremmo in grado di amare come Gesù ci ha comandato: “Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amato” (Gv 13,31-33ss).

Santa Teresa di Gesù Bambino è il nostro grande modello: “amare è dare tutto e se stessi”! Pietro rinnegò tre volte Gesù durante la Passione, ma pianse amaramente e gli chiese perdono. Dopo la pesca miracolosa sul lago, Gesù risorto gli chiese per tre volte (Gv 21,15-17): “Mi ami tu (con l'amore di carità) più di questi? Mi ami tu? Mi ami (con l'amore di amicizia)?”. La traduzione francese non trasmette le sfumature del testo greco. Per tre volte Pietro rispose: “Ti amo (con amore di amicizia)”. Gesù lo confermò nella sua missione di “Roccia” (Mt 16,13-23). Non temiamo più: imitiamo San Pietro: dopo la sua triplice professione d'amore per Gesù, ha amato il suo Salvatore, non solo con l'amore dell'amicizia, ma con l'amore della carità, dando la vita per Lui a Roma! Con la forza dello Spirito Santo, possiamo e dobbiamo imitarlo, perché siamo capaci di amare come Gesù!

f) “Mio Signore e mio Dio”! Imitiamo l'apostolo incredulo e crediamo! (Gv 20, 19-31)

Il Vangelo della Domenica della Misericordia deve condurci nella grande speranza di questo Anno Santo 2025! Conosciamo tutti la professione di incredulità dell'apostolo Tommaso, ma ora dobbiamo vivere della la Fede intrepida di questo apostolo! Non vide la divinità di Gesù. Toccò le ferite del suo corpo risorto, mise la mano nel suo costato trafitto e fece questa professione di fede: “Mio Signore e mio Dio”! Il nostro Padre Fondatore scriveva ancora ai nostri amici nella lettera che abbiamo già citato:

Comprendiamo abbastanza la necessità del tempo dedicato alla celebrazione liturgica, alla preghiera, allo sforzo cuore a cuore con Nostro Signore? Meno preghiamo, meno vogliamo pregare, perché siamo anemici, e quindi senza appetito, e senza gioia profonda. Più ci diamo alla preghiera, più siamo vivi allo Spirito Santo, più vibriamo di Verità e di Amore, e più sperimentiamo su questa terra la partecipazione alla gioia pasquale del Crocifisso Risorto. In applicazione di queste riflessioni, vorrei che tutti voi faceste uno sforzo reale, generoso, liberatorio: innanzitutto vivere domeniche che siano veramente “giorni del Signore” e non giorni per dedicarsi al bricolage o a occupazioni superficiali: abbiamo bisogno di contatti d'amore con Dio, di contatti d'amore con i nostri fratelli e sorelle; fate in modo che le vostre domeniche siano ricche di vita vera... Allora: “Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli” (Mt 5,12). Confortate voi stessi e gli altri con questa Fede e, naturalmente, agite con amore per alleviare le sofferenze. Ma proclamate in tempo e fuori tempo che una sola cosa conta: la vita eterna”.

Allora, andiamo avanti nella gioia pasquale per vivere nella Fede, imitando San Tommaso e mettendo in pratica ciò che ci dice il nostro Fondatore!

g) Siamo fedeli alla Fede e alla Tradizione della Chiesa e aperti ai nostri fratelli!

Testimoniamo con convinzione e gioia la Grazia pasquale che ci ha trasformati. San Paolo scriveva ai Corinzi (1 Cor 9,16): “Guai a me se non predicassi il Vangelo”. San Giovanni Paolo II, nella sua enciclica “Redemptoris missio”, ha scritto (RM 11):

La missione non deriva solo dal precetto formale del Signore, ma anche dal bisogno profondo della vita di Dio in noi. Coloro che appartengono alla Chiesa cattolica devono considerarsi privilegiati e, di conseguenza, tanto più impegnati a testimoniare la loro fede e la loro vita cristiana come un servizio ai fratelli e una risposta dovuta a Dio, ricordando che “la grandezza della loro condizione deve essere messa in relazione non con i loro meriti, ma con una grazia speciale di Cristo; se non vi corrispondono in pensieri, parole e opere, non otterranno la salvezza, ma un giudizio più severo”.

Il nostro Fondatore ha stretto amicizia con Gérard Soulages, fondatore del gruppo “Fedeltà e apertura”. In questo periodo pasquale dell'Anno Santo 2025, ascoltiamo la chiamata alla Missione fatta da Gesù agli apostoli prima che salissero al cielo, essendo fedeli al Vangelo e alla Tradizione e aperti agli uomini del nostro tempo. FEDELTÀ E APERTURA!

h) Testimoniamo senza paura la nostra devozione mariana sulle orme di San Giovanni Paolo II!

Non dimentichiamo l'eredità di San Giovanni Paolo II in questo 20° anniversario della sua Pasqua! Siamo nella nostra Chiesa, come lui ci ha chiesto di essere, testimoni dell'Amore e apostoli del Rosario. Lo faremo essendo fedeli alla preghiera del Rosario e ripetendo ogni giorno “Totus tuus”! Infine, mettiamo in pratica ciò che la Vergine Maria chiese ai servi alle nozze di Cana: fare tutto ciò che Gesù ci di! Siamo testimoni coraggiosi ed entusiasti di Gesù, imitando gli apostoli in questo periodo pasquale dell'Anno Santo 2025!

4) Formazione

Potremmo esaminare più da vicino la Lettera Apostolica di San Giovanni Paolo II sul Rosario “Rosarium Virginis Mariae” del 16 ottobre 2002. Riportiamo la conclusione:

Affido questa Lettera Apostolica alle sapienti mani della Vergine Maria, inchinandomi spiritualmente davanti alla sua immagine nello splendido santuario costruito per lei dal Beato Bartolo Longo, apostolo del Rosario. Sottoscrivo volentieri le toccanti parole con cui egli conclude la sua famosa Supplica alla Regina del Santo Rosario: O Rosario benedetto da Maria, dolce catena che ci lega a Dio, vincolo d'amore che ci unisce agli Angeli, torre di saggezza di fronte agli assalti dell'inferno, rifugio di sicurezza nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai. Sarai il nostro conforto nell'ora dell'agonia. A te, l'ultimo bacio della vita che svanisce. E l'ultima parola sulle nostre labbra sarà il tuo dolce nome, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra carissima, o rifugio dei peccatori, o Sovrana Consolatrice degli afflitti. Tu sei benedetta ovunque, ora e sempre, in terra e in cielo”.

E non dimentichiamo che il rosario è la catena che lega Satana!

5) Missione, azione

Recitiamo il rosario e facciamo in modo che la gente lo reciti per ottenere grazie per i cardinali che parteciperanno al Conclave.

Tutta la nostra Famiglia Missionaria di Nostra Signora vi ringrazia per le vostre preghiere e offerte e vi assicura le sue preghiere e il suo affetto. Vi auguriamo un felice mese di Maria nell'Anno Santo. Vi benedico con affetto e vi ringrazio per la vostra generosità.

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