Ridonare ai bambini il gusto per le Belle Lettere!
Alla scuola delle favole di La Fontaine
Canto gli Eroi progenie alma d’Esopo / di cui l’istoria, anco se falsa, / in fondo di verità nasconde alti concetti. / Tutto parla nel mio novo poema, il can, la volpe e fin parlano i pesci; / ma ciò che l’uno all’altro gli animali dicon fra lor, / di te, lettor, si dice. [Traduzione dal francese di Emilio De Marchi - XIX sec.]
Così si apre la raccolta delle Favole che Jean de la Fontaine dedica al giovane Delfino Luigi di Francia (figlio di Luigi XIV), che allora aveva sette anni. Il genere letterario della favola è definito dal dizionario Robert come «un racconto di fantasia il cui scopo è quello di esprimere una verità generale».Scritte nel XVII secolo e ispirate all'antico autore Esopo, le Favole di La Fontaine appartengono al repertorio delle Belle Lettere francesi, ovvero all'insieme delle opere e delle conoscenze che costituiscono i fondamenti della cultura classica. Le Belle Lettere francesi hanno ancora qualcosa da insegnarci oggi? Guardiamole più da vicino...
Le Favole per comprendere la nostra storia
Quale francese non conosce a memoria almeno una favola di La Fontaine? Chi non conosce l'ingenuo Messer Corvo e l'astuto Mastro Volpe? Chi non ha mai provato pietà per la frivola Cicala, che la laboriosa Formica disprezza? Le Favole sono entrate a pieno titolo nel nostro patrimonio culturale. Leggere le Favole ai bambini contribuisce a fornire loro un bagaglio letterario per comprendere il nostro paese e amarlo. Alcune immagini e espressioni utilizzate da Jean de la Fontaine sono persino entrate nella lingua francese. Infatti, chi ha letto La Carrozza e la Mosca capisce facilmente che essere definiti «mouche du coche» (mosca cocchiera) non è molto lusinghiero...
Le Favole per imparare ad esprimersi
Se la grammatica francese è nota per non essere delle più semplici, la ricchezza e la varietà della nostra letteratura testimoniano la bellezza della nostra lingua. Le Favole, scritte nel grande secolo classico, ne sono un buon esempio. Non basta recitare i loro versi in rima, bisogna declamarli! Gli insegnanti farebbero quindi bene a farle imparare a memoria ai loro alunni che, oltre ad imparare ad esprimersi, scopriranno così il «beau-parlé» (buon parlare).
Le Favole per imparare a pensare
Le brevi storie che raccontano, mettendo in scena animali dal temperamento molto umano, piacciono facilmente ai bambini. Ma, al di là del significato letterale che si scopre a una prima lettura, c'è un significato nascosto più profondo, contenuto nella morale. Nonostante un'apparenza di leggerezza e uno stile a volte pungente, La Fontaine loda le virtù umane e denuncia i vizi. Attenzione agli avari e agli orgogliosi che raccolgono magre ricompense, come nel caso de La gallina dalle uova d'oro o de La canna e la quercia! Al contrario, la valorizzazione dei più deboli è sublimata nella famosa favola Il leone e il topo. E che dire della non meno famosa favola Il contadino e i suoi figli, in cui il senso del lavoro prevale su tutte le ricchezze terrene? Perché, nel campo da arare, «non c'era denaro nascosto. Ma il padre fu saggio nel mostrare loro, prima di morire, che il lavoro è un tesoro.»


