Due note del Dicastero per la Dottrina della Fede
Il primo documento, Mater populi fidelis, cerca di precisare il significato di alcuni titoli mariani che esprimono la partecipazione della Vergine Maria all'opera di salvezza. Pur affermando di non essere una riflessione definitiva, il documento ritiene «inappropriato» l'uso del termine «corredentrice» (n. 22), prima di precisare il significato del titolo di «mediatrice». Se i tre assi di riflessione del documento - partecipazione, subordinazione, disposizione - cercano di sottolineare il ruolo materno della Vergine Maria nell'opera della salvezza (cfr. n. 34), numerose reazioni di vescovi e teologi si stupiscono della leggerezza con cui il termine «corredentrice» viene studiato e scartato, nonostante il suo utilizzo da parte di santi, dottori della Chiesa, papi e teologi.
La seconda nota, Una caro, approfondisce un aspetto della dottrina cristiana sul matrimonio: la sua unità. Offre una riflessione allo stesso tempo scritturale, storica, filosofica e poetica per chiarire il piano di Dio sul matrimonio, che ha voluto che fosse un'unione esclusiva e un'appartenenza reciproca tra un uomo e una donna. Solo allora i due sono «una sola carne», vero segno della comunione trinitaria e dell'unione di Cristo con la Chiesa (cfr. n. 154).

