La battaglia del fiume Frigido
Pagani contro Cristiani
Nella lunga storia della Chiesa, il IV secolo fu un periodo cruciale per il radicamento della fede cristiana in Europa. Questo secolo, infatti, è chiamato il secolo d'oro, grazie alla straordinaria attività spirituale di molti Padri della Chiesa. Tramite loro, la fede si diffuse a tutti i livelli della società. Tuttavia i pagani, volendo restare fedeli alle tradizioni dei loro padri, hanno cercato di bloccare questa espansione del cristianesimo. Temevano che l’Impero Romano sarebbe crollato se il culto degli idoli fosse scomparso.
All'inizio del IV secolo, l'Editto di Milano permise al cristianesimo di diffondersi liberamente, e il numero dei cristiani continuò ad aumentare. Nuove leggi incoraggiavano i cristiani e altre limitavano il culto pagano. Tuttavia, il cristianesimo non aveva ancora superato tutti gli ostacoli alla sua libera espansione. Alla fine del IV secolo, infatti, l’Impero era minacciato dalle rivendicazioni di uomini che volevano ripristinare il culto pagano ufficiale. Così un tale Eugenio ricevette la porpora con l'appoggio del Senato romano, i cui membri erano ancora in maggioranza pagani. Il legittimo imperatore, Teodosio il Grande, che si trovava a Costantinopoli, radunò quindi un esercito per affrontare l'usurpatore.
La battaglia del fiume Frigido si svolse nella provincia dell'Illiria, nell'attuale Slovenia, in una stretta valle delle Alpi al centro della quale scorre un fiume. Gli eserciti di Eugenio sono all'imbocco del passo quando arriva Teodosio con le sue truppe, che non possono schierarsi correttamente a causa dell'angustia del luogo. È solo settembre, ma il freddo è già arrivato. Fin dal primo scontro tra i due eserciti, il vantaggio è dalla parte dei pagani che lasciano la metà dei loro nemici sul campo di battaglia. Teodosio, che vuole ritirarsi, viene bloccato al passo con ciò che resta del suo esercito, perché altri soldati di Eugenio si sono posizionati nel fondovalle per sbarrargli la strada e impedire loro la ritirata. Dopo una giornata, tutto sembra perduto.
Tuttavia l'imperatore, che era profondamente cristiano grazie a sant'Ambrogio, il vescovo di Milano, trascorse la notte successiva in preghiera per implorare l'aiuto di Dio. La sua preghiera fu esaudita. Infatti, la mattina presto e contro ogni aspettativa, la parte dell'esercito che bloccava loro la strada si arrese. I consiglieri di Teodosio volevano cogliere l'opportunità di lasciare il campo. Ma l'Imperatore lo vide come un segno di Dio. Si mise davanti ai suoi soldati per condurli in battaglia contro Eugenio. Diede il segnale dell'attacco facendo il segno della croce accompagnato da un grido : « Dov'è il Dio di Teodosio? » I suoi soldati, pieni di nuovo vigore, ribaltarono la situazione. Inoltre, un vento violento si alzò contro i pagani e rivolse contro di loro le loro stesse frecce. Alla fine di questo secondo giorno di battaglia, la vittoria del fronte cristiano fu totale.
Per la parte pagana, si trattava di un colpo da cui non si sarebbe più ripresa. Il cristianesimo poté allora svilupparsi per dare forma a una civiltà basata sulla fede in Gesù.