In Altum

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Santa Teresa, libera fino all'eroismo

Pubblicato nella sezione (In Altum n° 165)

Omelia di San Giovanni Paolo II a Lisieux il 2 giugno 1980

In questo 1° ottobre la Chiesa universale festeggia con gioia Santa Teresa di Gesù Bambino. Questa è l'occasione per noi di rileggere alcuni passaggi dell'omelia pronunciata a Lisieux da san Giovanni Paolo II, così come quella da lui pronunciata proclamando Dottore della Chiesa santa Teresa.

« Sono molto felice che mi sia dato di venire a Lisieux in occasione della mia visita nella capitale della Francia. […] Se le persone esperte nell’ascetica e nella mistica e coloro che amano i santi, hanno preso l’abitudine di chiamare questa via di suor Teresa del Bambino Gesù “la piccola via” è senz’altro fuor di dubbio che lo Spirito di Dio, che l’ha guidata su questa via, l’ha fatto con quella stessa generosità con cui ha guidato altrimenti la sua patrona la “grande Teresa” d’Avila e con la quale ha guidato - e continua a guidare - tanti altri santi nella sua Chiesa. A lui sia dunque resa gloria eternamente ! […] “Tutti quelli infatti che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto uno spirito da figli adottivi per mezzo del quale gridiamo : Abbà, Padre !”

Sarebbe forse difficile trovare parole più sintetiche e nello stesso tempo più incisive per caratterizzare il carisma particolare di Teresa Martin, vale a dire ciò che costituisce il dono tutto speciale del suo cuore, e che è diventato, mediante il suo cuore, un dono particolare per la Chiesa. Il dono meraviglioso nella sua semplicità, universale e nello stesso tempo unico. Di Teresa di Lisieux, si può dire con convinzione, che lo Spirito di Dio ha permesso al suo cuore di rivelare direttamente, agli uomini del nostro tempo, il mistero fondamentale, la realtà del Vangelo : il fatto di aver ricevuto realmente “uno spirito da figli adottivi che ci fa gridare : « Abbà ! Padre ! » La “piccola via” è la via della “santa infanzia”. In questa via c’è qualche cosa di unico, il genio di santa Teresa di Lisieux. […]

Sì. Teresa fu figlia. Fu la figlia "confidente" fino all’eroismo e di conseguenza “libera” fino all’eroismo. Ma è proprio perché lo fu fino all’eroismo che ella sola ha conosciuto il sapore interiore ed anche il prezzo interiore di quella fiducia che impedisce di “ricadere nella paura”: di quella fiducia che anche nelle oscurità e nelle sofferenze più profonde dell’anima, permette di gridare: “Abbà ! Padre !”. Sì, ella ha conosciuto questo sapore e questo prezzo. Per chi legge attentamente la sua Storia di un’anima, è evidente che questo sapore della confidenza filiale, proviene, come il profumo delle rose dal fiore che porta anche spine. Infatti se “siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, dal momento che soffriamo con Lui per essere con Lui glorificati”. È precisamente per questo che la fiducia filiale della piccola Teresa, santa Teresa del Bambin Gesù ma anche “del Volto Santo”, e così “eroica” perché essa proviene dalla fervida comunione con le sofferenze di Cristo. […]

Qui, nel suo Carmelo, nella clausura del convento di Lisieux, Teresa si è sentita specialmente unita a tutte le missioni e ai missionari della Chiesa nel mondo intero. Ella stessa si è sentita missionaria, presente, per la forza e la grazia particolari dello Spirito d’amore, in tutti i luoghi di missione, vicina a tutti i missionari, uomini e donne, nel mondo. Ella è stata proclamata dalla Chiesa la patrona delle missioni, come san Francesco Saverio, che viaggiò incessantemente in estremo oriente: sì, ella, la piccola Teresa di Lisieux, chiusa nella clausura carmelitana, apparentemente distaccata dal mondo.

Con i frutti di questo magnifico lavoro interiore si costruisce la Chiesa, il regno di Dio sulla terra nella sua sostanza più profonda e più fondamentale. E il grido di “Abbà ! Padre !” che risuona largamente in tutti i continenti del nostro pianeta, ritorna così con la sua eco nella clausura carmelitana silenziosa a Lisieux, vivificando sempre di nuovo il ricordo della piccola Teresa, la quale, con la sua vita breve e nascosta ma così ricca, ha pronunciato con una forza particolare “Abbà ! Padre !” Grazie a lei, la Chiesa intera ha ritrovato tutta la semplicità e tutta la freschezza di questo grido, che ha la sua origine e la sua sorgente nel cuore di Cristo stesso. »

 Crediti fotografici : © Lawrence OP – Flickr

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