« Rivelazioni » sull’Abbé Pierre
In seguito a una serie di denunce, i media hanno finto di scoprire che l'Abbé Pierre aveva una vita morale gravemente lassa. Molti però lo sapevano da tempo, almeno da quando lui stesso si era espresso pubblicamente sull'argomento nel suo libro Mon Dieu... pourquoi?. (N.d.T. : pubblicato nel 2005; in italiano Mio Dio … perché? nel 2006) Ma ad un prete « social » ed eterodosso si poteva perdonare qualsiasi cosa riguardo all’ordinazione delle donne, al celibato sacerdotale, all’omosessualità e alla contraccezione.
Il 16 settembre, Mons. de Moulins-Beaufort (N.d.T. : presidente della Conferenza episcopale francese) pur riconoscendo che alcuni vescovi erano a conoscenza della situazione – già negli anni '50 erano stati adottati provvedimenti contro l'Abbé Pierre – si rifiuta di lasciare che la Chiesa sia messa alla gogna come unica responsabile del silenzio che seguì. La « divizzazione » del sacerdote è infatti molto meno opera della "Chiesa" che dei « media », che lo hanno acclamato come la « personalità preferita dei francesi », dei « circoli politici », che gli hanno tributato onorificenze, del « mondo della cultura e della letteratura » che non hanno mai menzionato nelle biografie o nei film prodotti « le aggressioni sessuali a cui il religioso si abbandonava ».
L'arcivescovo invita tutta la società a compiere la stessa opera di purificazione di cui si compiace quando riguarda la Chiesa. Ma va anche alla radice del problema quando afferma :
« È tutta la società che deve interrogarsi su ciò che mostra sulla sessualità alle giovani generazioni, su ciò che prepara e come le prepara a vivere delle relazioni che le rendano sempre più umane. »
Non possiamo piangere gli effetti di cui amiamo le cause, ossia la liberalizzazione sessuale e la promozione dell'immoralità.
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