In Altum

Madonna delle Nevi, plasma il nostro cuore a immagine del tuo.

Salvare la propria vita offendendo Dio è una follia

Pubblicato nella sezione (In Altum n° 162)

Istruzione composta da San Tommaso Moro prima della sua esecuzione, mentre era prigioniero nella Torre di Londra.

A chiunque salvi la sua vita offendendo Dio, la propria vita diventa odiosa. Infatti, se ti salvi la vita in questo modo, tu stesso il giorno dopo disprezzerai la tua vita e rimpiangerai amaramente che la morte non ti abbia preso il giorno prima. Perché ricorderai che la tua morte è certa, ma non saprai quale sarà né quando avverrà. E avrai motivo di temere che la tua morte così rimandata sarà seguita dai tormenti dell'inferno, dove gli uomini desidereranno morire, ma la morte li fuggirà, mentre la morte che tu hai fuggito sarebbe stata sicuramente seguita dalle gioie eterne del cielo.

Che follia evitare una morte che viene alla sua ora e incorrere così in una morte eterna senza guadagnare altro che rinviare un po' la prima; infatti se eviti la morte per ora, pensi di vivere per sempre? O di morire in un altro momento senza dolore? Ti accadrà piuttosto ciò di cui Cristo aveva minacciato il ricco che si era ripromesso una lunga vita: Stolto, questa notte ti sarà richiesta l'anima. Del resto, sai con certezza che un un giorno dovrai morire e (tale è la brevità della vita umana) che non potrai vivere a lungo.

Non hai dubbi, presumo, che quando sarai preda della malattia suprema e inizierai a sperimentare le pene della morte imminente, rimpiangerai per la salvezza della tua anima di non essere stato colpito dalla morte in croce che temevi. Non c'è quindi bisogno di temere così disperatamente ciò che presto vorresti si sia compiuto. Coloro che soffrono secondo la volontà di Dio affidano la propria anima alla sollecitudine del loro Creatore. Miei cari, non abbiate paura di entrare nella fornace della tribolazione, che vi viene mandata come prova, come se fosse qualcosa di straordinario: ma rallegratevi nel partecipare alle sofferenze di Cristo, affinché anche voi possiate gioire ed esultare nella rivelazione della sua gloria. I buoni si vergognino di essere più timorosi nel bene che i malvagi nel male.

Il cristiano non si vergognerà forse di perdere la vita e la felicità eterna piuttosto che soffrire una morte breve, un po' prima del momento in cui deve necessariamente arrivare? Presto, se non si pentirà, sarà precipitato dalla morte temporale in una morte eterna piena di tormenti più crudeli di qualsiasi morte.

« È come una bestia priva di ragione che [...] si arrende alla sola paura e [...] si lascia abbattere non dai colpi ma dalle trombe. »

Se qualcuno potesse vedere uno solo di questi innumerevoli demoni che stanno in agguato per tormentarci nell'eternità, il terrore che proverebbe gli farebbe considerare nulle tutte le minacce dei mortali; quanto più le ignorerebbe se potesse vedere i cieli aperti e Gesù in piedi nel cielo, come vide il beato Stefano.

Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. Come rendo grazie, disse Bernardo, a questo leone della tribù di Giuda: può ruggire, ma non può mordere. Per quanto ci minacci, non siamo bestie che si prostrano davanti a un vano ruggito. Perché in verità, è una bestia priva di ragione quella che ha il cuore così debole da arrendersi alla sola paura e che, sconfitta prima della battaglia dalla pura esagerazione della prova imminente, si lascia abbattere non dai colpi ma dalle trombe. Non avete ancora resistito fino al sangue, disse questo valoroso capitano che sapeva che il ruggito del leone era vano. E quest'altro: Resistete al diavolo ed egli fuggirà da voi; resistete, forti nella fede. Coloro che hanno abbandonato la speranza in Dio per cercare l'aiuto degli uomini periranno con il loro aiuto. Così morì il re Saul, che, mormorando con impazienza e disperando di Dio perché non era stato costantemente ascoltato, andò a consultare la Pitonessa, proprio lui che in precedenza aveva ordinato con un pubblico editto che tutte le pitonesse fossero punite.

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