In Altum

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L’Imitazione di Cristo

Pubblicato nella sezione (In Altum n° 162)

Il più bel libro uscito da mani d’uomo...

« ‘‘Chi segue me non cammina nelle tenebre”, dice il Signore. Queste son parole di Cristo, le quali ci esortano ad imitare la sua vita e la sua condotta, se vogliamo essere veramente illuminati e liberati da ogni cecità interiore. Dunque, la nostra massima preoccupazione sia quella di meditare sulla vita di Gesù Cristo. » Così inizia quello che Fontenelle chiamerà « il più bel libro uscito da mani d’uomo, poiché il Vangelo non viene da loro. »

L'Imitazione di Cristo, è una raccolta di riflessioni, consigli e preghiere capaci di toccare l'animo dei fedeli, affinché seguano più fermamente le vie che il Signore ci presenta. Si compone di quattro libri destinati a sviluppare la vita spirituale dei giusti per « diventare perfetti come è perfetto il Padre celeste. » Il primo libro contiene consigli utili per entrare nella vita interiore; il secondo, istruzioni per avanzare in essa; il terzo, presenta la vita interiore in un dialogo tra l'autore e Gesù stesso; infine, il quarto libro rivela la grazia del Santissimo Sacramento dell'Eucaristia. Tutto in questo libro è bello e profondo. Prepara l'anima ad una fede più viva in Nostro Signore Gesù Cristo e ad una vita interiore più intensa.

L'autore ha voluto rimanere ignoto al mondo, per umiltà e perché il suo nome non desse una buona o cattiva impressione della finezza delle sue parole. Non cercheremo quindi di indicare il suo nome, anche se le ultime tesi in materia tendono a privilegiare un autore spirituale tra i tanti. Quello che possiamo dire è che questo libro è datato al XIV o XV secolo e non è per niente invecchiato. Sostiene il fervore dei cristiani e li dispone alla grazia.

Così è stato per Monsieur de la Harpe. Questo Voltairiano della fine del XVIII secolo si convertì leggendo un estratto di questo libro. Così scrive: « Ero nella mia prigione, solo, in una piccola stanza, e profondamente triste. Per alcuni giorni avevo letto i salmi, il Vangelo e alcuni buoni libri. Il loro effetto era stato rapido, anche se graduale. Ero già tornato alla fede; vedevo una nuova luce; ma essa mi spaventava e mi sgomentava, mostrandomi un abisso, quello di quarant'anni di errore. (…) Pieno di questi pensieri angosciosi, il mio cuore abbattuto si rivolse sommessamente a Dio, che avevo appena trovato e che conoscevo appena. Gli dissi : "Che devo fare? Che ne sarà di me?" Avevo l'Imitazione su un tavolo. L'ho aperta a caso e ho trovato queste parole : "Eccomi, figlio mio, vengo a te perché mi hai invocato". Non ho letto altro. Il mio cuore si sentiva sollevato e allargato, ma allo stesso tempo come pronto a scoppiare. "Eccomi, figlio mio!" non cessava di risuonare nella mia anima e di scuotere con forza tutte le sue facoltà. »

Riprendendo allora questo libro ai nostri giorni, attingiamo alla grazia di una vita più autenticamente cristiana, accogliendo nell'Imitazione questa promessa di Gesù : « Io sono la verità; Io vi insegnerò ciò che è buono e a Me gradito. »

 

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