Il Prefetto emerito della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, cardinale Robert Sarah, ha compiuto un viaggio in Africa dal 2 al 12 aprile. Oltre a diversi incontri con sacerdoti, religiosi e laici africani, ha ordinato dodici sacerdoti in Camerun.

Ma è stato il suo discorso ai vescovi camerunesi, pronunciato martedì 9 aprile, a far parlare di lui. Il cardinale africano ha infatti ringraziato i vescovi del Camerun per la loro fermezza riguardo la benedizione delle coppie omosessuali, affermando che, richiamando la dottrina cattolica su questo tema, essi hanno così « servito grandemente e profondamente l'unità della Chiesa. » Ha poi aggiunto queste parole : « Avete compiuto un'opera di carità pastorale ricordando la verità. » Il cardinale guineano ha esortato i vescovi alla vigilanza in vista della prossima sessione del sinodo :

« Sappiamo che alcuni, anche se dicono il contrario, si apprestano a propugnare in esso un programma di riforme. Tra queste c'è l'idea distruttiva che la verità della fede debba essere recepita in modo diverso a seconda dei luoghi, delle culture e dei popoli. Questa idea non è che un travisamento della dittatura del relativismo così fortemente denunciata da Benedetto XVI. »

Il prelato ha insistito sul fatto che, richiamando la dottrina sul matrimonio, i vescovi africani non hanno difeso un particolarismo culturale :

« noi, successori degli Apostoli, siamo stati ordinati non per promuovere e difendere le nostre culture, ma l'unità universale della fede! Noi agiamo, secondo le vostre parole, Vescovi del Camerun, "nel nome della verità del Vangelo e per la dignità umana e la salvezza di tutta l'umanità in Gesù Cristo". »

E ha aggiunto :

« Questa verità è la stessa ovunque, in Europa come in Africa e negli Stati Uniti! Poiché la dignità umana è la stessa ovunque. Sembra che, per un misterioso disegno della Provvidenza, siano ormai proprio gli episcopati africani i difensori dell'universalità della fede contro i fautori di una verità frammentata; gli africani sono i difensori dell'unità della fede contro i fautori del relativismo culturale. »

Il cardinale, tuttavia, deplora che la voce dell’Africa sia stata « ignorata e disprezzata da coloro la cui unica ossessione è compiacere le lobby occidentali. »

Alla fine ha lanciato questo appello :

« Non dobbiamo cedere alla menzogna! L’essenza dell’ateismo fluido è la promessa di un accomodamento tra la verità e la menzogna. È la tentazione più grande del nostro tempo! (…) Conservare lo spirito di fede è rinunciare a ogni compromesso, è rifiutare di vedere le cose in altro modo che attraverso la fede. »