Marcia per la vita
Coloro che hanno partecipato alla Marcia per la Vita di quest'anno 2024 avranno fatto, ancora più del solito, un bagno di giovinezza! Questo evento annuale è probabilmente quello con l'età media più bassa in Francia! I giovani erano ovunque in questo corteo gioioso e pacifico, affermando con convinzione e responsabilità il loro rispetto incondizionato per ogni vita umana.
In un momento in cui il governo sta progettando di inserire nella Costituzione francese il cosiddetto « diritto all'aborto » (o « libertà di abortire »...) e di far adottare l'eutanasia, è stata la Francia dei giovani e delle famiglie a riunirsi a Place Saint Sulpice per marciare verso Denfert-Rochereau. Dopo una marcia guidata dai giovani, Patrice Martineau [N.d.T. cantautore di canzoni cristiane (nella foto in alto)] ha intrattenuto la folla all'arrivo nella piazza finale. Sono seguiti alcuni begli interventi, tra cui quello di Jean-Marie Le Méné, presidente della Fondation Lejeune. Il professor Jérôme Lejeune [N.d.T. da Santiebeati.it : (1926-94) genetista francese, scopritore della causa della sindrome di Down, convinto antiabortista. Nel 1969, quando ricevette un prestigioso premio a San Francisco, pronunciò un discorso dove invitò ufficialmente i suoi colleghi a scegliere la vita e a rifiutare l’eugenetica. A partire da quell’intervento, venne fortemente ostracizzato dalla comunità scientifica internazionale. Per la sua difesa dell’embrione fin dal concepimento, fu apprezzato dai Papi san Paolo VI e san Giovanni Paolo II. Fu il primo presidente della Pontificia Accademia per la Vita. Nel 2021è stato proclamato Venerabile] è stato spesso citato durante la marcia e la sua memoria è stata ogni volta calorosamente applaudita...
Nessun vescovo era presente e quasi nessun funzionario eletto. Ma i giovani e le famiglie che hanno marciato per la vita sono le sentinelle della vita, e se ne sono andati con questa certezza proclamata con gioia alla fine della marcia : « Avremo la vittoria, perché difendiamo la verità. »
Crediti fotografici : © Jean-Luc Boulard