Il brigantaggio di Efeso
Di cosa si tratta ?
Meno di vent'anni dopo il Concilio di Efeso del 431, che proclamò Maria Madre di Dio, nella stessa città ebbe luogo un secondo incontro di vescovi. Questo pseudo-concilio è oggi conosciuto come il brigantaggio di Efeso. Vediamo come un'assemblea di diverse centinaia di vescovi cattolici abbia potuto meritare questo nome.
Questo evento era stato preparato diversi anni prima dal monaco bizantino Eutiche. Egli era stato uno dei più ferventi difensori della maternità divina di Maria al Concilio di Efeso, vale a dire che affermava, che Cristo, fin dal suo concepimento, possedeva la natura divina, facendo di Maria la Madre di Dio. Però, volendo esaltare la divinità di Gesù, Eutiche dimenticò la sua umanità. Infatti, per lui (e per altri che lo seguirono), l'anima umana di Gesù si era dissolta nella natura divina, fino a scomparire del tutto.
Il monaco bizantino, con la sua eloquenza, trovò sostenitori tra i vescovi e, soprattutto, portò dalla sua parte l'imperatore d'Oriente Teodosio II. Quest'ultimo convocò i vescovi di tutto l'Impero per discutere su tale questione. Da parte sua, Papa San Leone Magno, acconsentì a questa convocazione ma non poteva partecipare personalmente a causa del pericolo dell'imminente invasione dell'Italia da parte degli Unni, inviò tre legati a rappresentarlo. Affidò loro una lettera indirizzata al vescovo Flaviano di Costantinopoli, nella quale riaffermava la fede della Chiesa, cioè che l'unica persona del Figlio di Dio riunisce in Cristo, senza confusione né mescolanza, le nature umana e divina.
L'assemblea si aprì l'8 agosto 449 nella chiesa di Santa Maria (foto), alla presenza principalmente dei vescovi d'Egitto, dei tre legati e di Flaviano. L'imperatore prese alcune disposizioni in modo arbitrario : proibì ad alcuni vescovi di entrare e vietò ad altri quarantadue, tra cui Flaviano, di parlare durante le sessioni. Alcune fonti, inoltre, riportano che diversi fossero legati ! Infine, alcune centinaia di monaci egiziani che condividevano la fede di Eutiche, armati di bastoni, erano pronti a convincere con minacce e colpi coloro che non condivideva le loro idee.
All'inizio della prima sessione, Ilario, uno dei legati pontifici, chiese di poter leggere la lettera del Sommo Pontefice. Gli fu risposto che sarebbe stata letta dopo gli altri, ma alla fine non fu mai letta. La fede di Eutiche fu dichiarata ortodossa e tutti i vescovi furono invitati a ratificarla. Vedendo che alcuni cominciavano a contestarla, Dioscoro di Alessandria, che presiedeva il consiglio, riunì i monaci e annunciò a tutti : « Se qualcuno rifiuta di firmare, dovrà vedersela con me; state attenti ! » Fino a sera, i vescovi dovettero passare uno dopo l'altro per scrivere il proprio nome su una pagina bianca con la scritta : « Ho giudicato e sottoscritto. » Coloro che resistevano (o semplicemente esitavano) venivano bastonati. I legati pontifici riuscirono a fuggire. Flaviano non fu così fortunato: fu arrestato, picchiato, deposto e messo in prigione dove morì pochi giorni dopo.
San Leone condannò immediatamente quello che lui stesso definì brigantaggio. E qualche anno dopo, il Concilio di Calcedonia ristabilì la verità della fede, proclamando che Gesù è vero Dio e vero uomo.