In Altum

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La crisi del Magistero

Pubblicato nella sezione (In Altum n° 156)

Durante un discorso tenuto a Roma il 26 ottobre, il cardinale Sarah (a lato) ha affermato che la crisi della Chiesa è entrata in una nuova fase : quella del Magistero.

Infatti, secondo le parole del presule guineano, « una vera e propria cacofonia regna oggi nell’insegnamento dei pastori ». Molti vescovi oggi difendono a gran voce le loro opinioni personali « come se fossero una certezza ». La conseguenza di tale cacofonia non è altro che « confusione, ambiguità e apostasia. Un grande disorientamento e devastanti incertezze sono state instillate nell’animo di molti credenti cristiani ».

A tal proposito, il cardinale Sarah ha osservato con grande acutezza che:

« Quando parliamo di crisi della Chiesa, è importante chiarire che la Chiesa, come corpo mistico di Cristo, continua ad essere ‘una, santa, cattolica e apostolica’. La Chiesa, in quanto continuazione ed estensione di Cristo nel mondo, non è in crisi. Siamo noi, i suoi figli peccatori, ad essere in crisi ».

Confermando la diagnosi del cardinale Sarah, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha pubblicato una nota in risposta a una lettera inviata al Vaticano il 14 luglio da Mons. José Negri, vescovo di Santo Amaro, sul tema di « alcune questioni relative alla possibile partecipazione ai sacramenti del battesimo e del matrimonio da parte delle persone transessuali e delle persone omoaffettive ». In questo testo, pubblicato l'8 novembre e curato dal cardinale Victor Manuel Fernandez (foto), si afferma che una persona transessuale può ricevere il sacramento del battesimo, alle stesse condizioni degli altri fedeli, se non ci sono situazioni che rischiano di causare pubblico scandalo o di disorientare i fedeli, e che può anche diventare padrino o madrina di battesimo. Nella stessa nota, il Dicastero per la Dottrina della Fede apre alla possibilità di battezzare i bambini nati da maternità surrogata, così come per quelli adottati da una coppia omosessuale.

Per Mons. Philippe Bordeyne, presidente del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per le scienze della famiglia e del matrimonio, queste aperture si basano su « ragionamenti molto classici (scolastici) », pur applicandoli a casi nuovi. Per il cardinale Müller, invece, le possibilità aperte dal dicastero sono contrarie alla morale tradizionale e sembrano legittimare « la coesistenza di peccato e grazia nella Chiesa di Dio ».

Crediti fotografici : © michael_swan – Flickr ; © genevieve – Flickr

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