In Altum

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Halloween o Ognissanti?

Pubblicato nella sezione (In Altum n° 155)

Se per noi, cattolici, il mese di novembre è tradizionalmente quello della predicazione sui fini ultimi, dobbiamo riconoscere che questo aspetto religioso tende ad essere soppiantato dalla festa pagana di Halloween, che celebra la morte mettendo in scena streghe, demoni e altri mostri dell'immaginario oscuro.

Collocato alla vigilia della festa di Ognissanti, Halloween prende il nome proprio dalla contrazione inglese di « All Hallow Eve », che significa « la vigilia di Ognissanti ». Le sue origini risalgono a 2.500 anni fa, a una festa rituale irlandese-celtica chiamata festa di Samain, che celebrava il passaggio dalla luminosità dell'estate all'oscurità dell'inverno. I Celti credevano che in questa occasione, i confini tra il mondo dei vivi e quello dei morti fossero aperti, e che indossando costumi spaventosi, avrebbero scacciato gli spiriti maligni. Mescolata alla leggenda di Jack O'lantern, l'ubriacone condannato a vagare per l’eternità sulla terra con una rapa scavata come lanterna, la festa arrivò con i migranti del XIX secolo negli Stati Uniti, dove ebbe un grande successo. In Francia è arrivata solo negli anni '90.

La festa di Tutti i Santi risale al IV secolo, quando si celebravano tutti i martiri. Il 13 maggio 609, Papa Bonifacio IV consacrò un antico tempio pagano dedicato a tutti gli dei, che gli era stato donato. L'edificio (il Pantheon a Roma) divenne quindi Santa Maria dei Martiri e la sua consacrazione fu commemorata il 13 maggio, antica data di Ognissanti.

La Chiesa ha sempre cercato di inculturare il Vangelo, cioè di trasformare la cultura di un popolo innestandovi il messaggio di Gesù per purificarla, conservando ciò che c'era di buono e rifiutando ciò che c'era di cattivo. Questo è uno dei motivi per cui Papa Gregorio IV decise di spostare la festa di Tutti i Santi al 1° novembre, offrendo così un sostituto cristiano alla festa pagana di Samain. Così facendo, la Chiesa facilitò l'abbandono delle superstizioni da parte del popolo. Oggi è in atto il movimento opposto. La festa di Ognissanti è stata dimenticata e Halloween sta riscuotendo un successo senza precedenti, tanto che molti cristiani sono tentati di unirsi ai festeggiamenti del 31 ottobre. Dopotutto, qualche dolcetto e qualche costume da strega possono fare del male?

In realtà, se da un lato i cristiani non devono temere la morte, e ancor meno negare l'esistenza dei demoni, dall'altro non devono riderci sopra. L'esaltazione della morte e delle tenebre non eleva l'anima. La festa di Ognissanti, invece, porta gioia, felicità e promuove una cultura della vita, della verità, in linea con ciò che è bene per l'uomo. In definitiva, la domanda da porsi è: perché celebrare la morte quando possiamo celebrare la vita? Perché esaltare l'oscurità che conduce alla morte quando possiamo esaltare la luce che conduce alla vera vita? La risposta è abbastanza ovvia da non doverla scrivere qui: quest'anno mettiamo i lumini nelle nostre chiese, non nelle nostre zucche.

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