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Il Papa a Marsiglia

Pubblicato nella sezione (In Altum n° 154)

Il 22 e 23 settembre Francesco riprende l'aereo diretto a Marsiglia. Il Papa ha pregato a Notre Dame de la Garde con il clero e i religiosi della diocesi. Si è poi recato al memoriale dei migranti e dei dispersi in mare. Invitato a concludere il 3° incontro dei vescovi del Mediterraneo sabato, il Papa ha incontrato il Presidente della Repubblica prima di concludere il suo viaggio con la messa celebrata allo stadio Vélodrome davanti a circa 57.000 fedeli (foto sotto).

Nei suoi discorsi, il Sommo Pontefice ha insistito soprattutto sul tema dell'immigrazione, invitando a superare "nazionalismi arcaici e bellicosi [che] vogliono cancellare il sogno della comunità delle nazioni!" Presentando Marsiglia come, nelle sue parole, "la capitale dell'integrazione", il Papa l'ha invitata ad essere una città sempre aperta: "Marsiglia ha un grande porto ed è una grande porta che non può essere chiusa. Molti porti del Mediterraneo, invece, si sono chiusi. E due parole sono risuonate, alimentando le paure della gente: "invasione" ed "emergenza". Ma chi rischia la vita in mare non invade, cerca ospitalità".

Il Papa ha anche criticato il progetto del governo sull'eutanasia, rinviato di qualche giorno a causa della visita papale: "Chi ascolta i gemiti di anziani soli che, invece di essere valorizzati, sono parcheggiati nella prospettiva falsamente dignitosa di una morte dolce, in realtà più salata delle acque del mare?"

 

Tuttavia, è stato soprattutto il tema dell'immigrazione che ha fatto parlare. Accolte piuttosto favorevolmente dai partiti di sinistra, le affermazioni papali hanno suscitato poco entusiasmo a destra. Per alcuni osservatori, se le parole del Papa si spiegano con la sua origine argentina, lui stesso figlio di immigrati, non sempre si adattano alla realtà di un Paese che ammette legalmente circa 200.000 stranieri ogni anno, in un clima economico e sociale teso. Ma il vero problema è soprattutto che questi arrivi massicci sconvolgono il diritto dei popoli a preservare le proprie radici e la propria cultura, diritto difeso dal Papa nella sua enciclica Fratelli tutti. Nell'omelia della Messa, Francesco ha anche affermato che società come la Francia e l'Europa, segnate "dal secolarismo mondano e da una certa indifferenza religiosa, [...] hanno bisogno di questo: della grazia di un sussulto, di un nuovo sussulto di fede, di carità e di speranza."

Crediti fotografici: © Tallon 

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