Poiché siamo giunti al Cuore dolcissimo di Gesù e che è bene per noi essere lì, non lasciamoci separare facilmente da Colui del quale è scritto: Coloro che si allontanano da te saranno scritti sulla polvere. E quelli che si avvicinano, quale sarà la loro sorte? Tu stesso ce lo insegni dicendo a coloro che si avvicinano a Te: I vostri nomi sono scritti in cielo. Avviciniamoci dunque a Lui e gioiremo e ci rallegreremo in Lui al ricordo del Suo Cuore. Oh! com'è bello, com'è dolce dimorare in questo Cuore! Tesoro prezioso è il tuo Cuore, o Gesù misericordiosissimo! Perla incomparabile trovata cercando nel campo del tuo corpo! Chi rifiuterebbe questa perla? Preferirei dare tutto, scambierei tutti i pensieri e gli affetti della mia anima per comprarla; fisserei tutti i miei desideri nel Cuore del mio Signore Gesù; e senza dubbio Egli mi nutrirebbe del suo amore.

In questo Tempio, in questo Santo dei Santi, in questa Arca del Testamento, adorerò, loderò il nome del Signore, dicendo con Davide: Ho trovato il mio cuore per pregare il mio Dio.

E anch'io, ho trovato il cuore del mio Re, del mio fratello, del mio tenero amico Gesù: quindi non pregherò? Sì, dolcissimo Gesù, avendo trovato il tuo Cuore e il mio cuore, Ti pregherò, Tu mio Dio. Apri solo alla mia preghiera il santuario delle tue intime udienze, o piuttosto attirami tutto nel tuo Cuore. O Gesù! il più bello tra i figli dell’uomo, lavami sempre più dalla mia iniquità, cancella ancor più il mio peccato, affinché, purificato da Te, possa meritare di avvicinarmi a Te, purezza infinita, di abitare nel tuo Cuore tutti i giorni della mia vita, e che mi sia dato di vedere e così fare la tua santa volontà.

Se, infatti, il tuo costato è stato trafitto, non è stato forse perché l'ingresso rimanesse aperto a noi? Sì, il tuo Cuore è stato ferito, affinché, sottraendoci all’agitazione esterna potessimo dimorare in esso, in Te. È stato ferito di nuovo perché questa ferita visibile ci mostrasse la ferita invisibile del tuo Amore. Potevi meglio rivelare la tua ardente carità se non lasciando che non solo il tuo corpo, ma anche il tuo stesso Cuore fosse ferito dalla lancia? Ferita carnale che rivela la ferita spirituale! Chi non amerebbe un Cuore così ferito? Chi non ricambierebbe amore per amore? Chi rifiuterebbe i suoi casti abbracci? Noi dunque, ancora racchiusi in questo corpo corruttibile, amiamo con tutte le nostre forze, ricambiamolo, abbracciamo con tenerezza il nostro divin Ferito, cui empi carnefici hanno trafitto le mani, i piedi, il costato, il Cuore; e preghiamolo ardentemente che si degni di legare e di ferire con il dardo del suo amore il nostro cuore ancora duro e impenitente.

“Vedo il segreto del Cuore attraverso la ferita del corpo.»

Hanno forato le sue mani e i suoi piedi, hanno squarciato il fianco con la lancia”, e attraverso queste fessure io posso succhiare il miele della pietra e l’olio del durissimo sasso, cioè gustare e vedere com’è soave il Signore. Egli nutriva pensieri di pace e io non lo sapevo. Chi infatti conosce i sentimenti del Signore, o chi fu suo consigliere?  Ma il chiodo penetrando, fu per me come una chiave che mi ha aperto perché io vedessi la volontà del Signore. Come non avrei potuto vedere, attraverso quella ferita? Grida il chiodo, grida la piaga che veramente in Cristo c’è Dio che riconcilia a sé il mondo. Il ferro trapassò la sua anima, e si avvicinò al suo cuore  perché ormai non possa più non compatire alle mie debolezze. È aperto l’ingresso al segreto del cuore per le ferite del corpo, appare quel grande sacramento della pietà, appaiono le viscere di misericordia del nostro Dio, per cui ci visitò dall’alto un sole che sorge. 

Crediti fotografici: dipinto di Caravaggio e dipinto attribuito a Caro