La Beata Vergine al centro della nostra fede
Questo mese : Maria, Madre del Redentore
La Vergine Maria partecipa accanto a suo Figlio all'opera della Redenzione?
Sulla base della Scrittura, la Chiesa ha riconosciuto molto presto il ruolo specifico ed essenziale della Beata Vergine, anche se espresso con grande discrezione. Questa certezza si fonda su diversi fatti, alcuni dei quali decisivi: il suo "sì" al momento dell'Annunciazione, che ha consentito l'Incarnazione del Figlio di Dio, e poi la sua presenza materna e attiva sul Calvario.
Quale cambiamento ha prodotto per l'umanità il "sì" di Maria?
Il "sì" della Vergine Maria all'Arcangelo Gabriele ripara e controbilancia l'acquiescenza che Eva ha dato al Serpente tentatore, che altri non è che l'angelo delle tenebre.
Attraverso questa funesta acquiescenza, il male è entrato nel mondo, mentre il "sì" di Maria apre la porta al piano redentivo e permette all'umanità di entrare in una nuova era, l'era della grazia e della redenzione. Ammiriamo la pedagogia divina: è attraverso una donna che l'ordine del peccato è entrato nel mondo; Dio ha voluto che fosse anche attraverso una donna che sorgesse l'ordine della grazia, superando infinitamente l’ordine antico che ha soppiantato.
Il Concilio Vaticano II cita i Padri della Chiesa, che hanno volentieri affermato:
«il nodo della disobbedienza di Eva ha avuto la sua soluzione coll'obbedienza di Maria (...) Con la sua obbedienza divenne causa di salvezza per sé e per tutto il genere umano » (Lumen Gentium 56).
In che modo la Madonna è stata unita alla sofferenza redentrice di Cristo?
Durante la dolorosa Passione, Maria, come Madre del Redentore, ha sofferto per compassione, come solo una madre può soffrire.
Ella compatì nel vero senso della parola (= patire con): non soffriva tanto la propria sofferenza, ma la sofferenza del Figlio. Fu così che, partecipando profondamente alle sofferenze del Crocifisso, ella fu eminentemente e maternamente unita all'opera della redenzione. Il suo dolore è la replica esatta nella sua anima materna del dolore di Cristo, che supera ogni sofferenza umana.
Il Vaticano II sottolinea che "la beata Vergine soffrendo profondamente col suo Unigenito e associandosi con animo materno al suo sacrifico, amorosamente consenziente” (LG 58).
Essendo Gesù l'unico Redentore dell'uomo, come ha potuto la Vergine Maria cooperare alla Redenzione?
Cristo vuole abitare in noi affinché noi possiamo vivere attraverso di Lui e in Lui. Ma questo vale anche per le sofferenze redentrici che Gesù vuole sperimentare in noi. Da soli non possiamo meritare nulla per la vita eterna, ma Gesù può darci di offrire e amare attraverso di Lui, il che dà ai nostri sacrifici un valore redentivo. Questo vale in modo particolare per Maria che, per i meriti di Gesù, ha potuto essere associata alla dolorosa Passione. Ella non ha aggiunto nulla che non venisse dai meriti di suo Figlio, ma sono stati proprio i meriti del Figlio che le hanno permesso di meritare con Lui.
Secondo il Vaticano II, “La funzione materna di Maria verso gli uomini [...] sgorga dalla sovrabbondanza dei meriti di Cristo, da essa assolutamente dipende e attinge tutta la sua efficacia” (LG 60). “l'unica mediazione del Redentore non esclude, bensì suscita nelle creature una varia cooperazione partecipata da un'unica fonte. La Chiesa non dubita di riconoscere questa funzione subordinata a Maria” (LG 62)
In che senso la Vergine Maria rappresenta la Chiesa unita a Gesù Redentore?
L'alleanza tra Dio e gli uomini è suggellata prima da Dio, e poi dall'uomo che acconsente. La storia della salvezza culmina nell'Alleanza redentrice suggellata da Cristo sulla croce. Questa Alleanza è stata suggellata prima da Dio (nella persona del Figlio) e poi dall'umanità salvata, che è la Chiesa.
Ora, ai piedi della Croce, nel momento in cui questa Alleanza viene suggellata, è Maria a rappresentare l'intera umanità. È allo stesso tempo la Madre e il membro più eminente della Chiesa unita a Cristo Redentore.
Crediti foto:
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Dipinti di Gentileschi et Murillo