Gennaio 2025 : Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi!
“Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi”
Cari amici, cari giovani amici,
I. Prima d'inziare...
Eccoci nell'Anno Santo 2025. Nella consegna del dicembre 2024, abbiamo citato alcuni brani della Bolla di indizione di Papa Francesco, che indicava le tappe fondamentali dell'Anno Santo. Abbiamo celebrato la Messa della Vigilia di Natale tre ore dopo l'apertura del Giubileo da parte di Papa Francesco. Ne rendiamo grazie a Dio. Il 1° gennaio preghiamo per la pace nel mondo, ma come ha detto Papa Francesco nel suo messaggio natalizio urbi et orbi, la pace non regna né in Europa, né in Medio Oriente, né in Africa (Repubblica Democratica del Congo, Burkina Faso, Mali, Niger e Mozambico, Corno d'Africa, Sudan), né in Asia (Birmania) né in America (Haiti, Venezuela, Nicaragua e Colombia). Il Papa ha parlato anche di Cipro.
Dobbiamo aggiungere la Nuova Caledonia e tutte le vittime innocenti dell'aborto e dell'eutanasia. Inoltre, l'ONG Portes Ouvertes, membro del CNEF, ha presentato l'Indice globale della persecuzione dei cristiani, che rivela l'estensione della persecuzione religiosa nel mondo. Le cifre sono allarmanti:
4 998 CRISTIANI UCCISI, ovvero 13 vite perse ogni giorno.
14 766 CHIESE prese di mira, di cui 10.000 in Cina, a dimostrazione di un attacco senza precedenti alla libertà religiosa.
4 125 CRISTIANI DETENUTI, metà dei quali in India, che ci ricordano la necessità di proteggere la libertà di culto.
4 125 CRISTIANI RAPITI, di cui 3.300 in Nigeria.
Preghiera introduttiva
Vieni Santo Spirito… Padre Nostro… Ave Maria… san Giuseppe, san Basilio e san Gregorio Nazianzeno, santa Genoveffa, san Manuele, santa Raffaella, Chiara di Castelbajac, san Luciano, santa Leonia, beata Alix, Pauline Jaricot, sant’Ilario, sant’Antonio, san Fabio e Sebastiano, Sant’Agnese, sant’Andrea del Quebec, san Vincenzo, san Francesco di Sales, san Paolo, Santi Timoteo e Tito, sant’Angela Merici, san Tommaso d’Aquino, san Giovanni Bosco, Santi protettori, Santi Angeli Custodi.
Fioretto
Ogni mattina, chiediamo a Gesù di imitare l'apostolo San Giovanni testimoniando ciò che abbiamo visto e sentito su Gesù, in modo da essere veramente pellegrini di speranza e di pace.
Parola di Dio: 1Gv 1, 1-4
Quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita - la vita infatti si manifestò, noi l'abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi -, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena.
II. Le rubriche del taccuino di cordata
1) Disciplina
Non lasciamoci condizionare da tutto ciò che porta allo scoraggiamento, ma guardiamo questo mondo nel Cuore di Dio, che ci ama e ha mandato il suo unico Figlio per salvarci. Non siamo profeti di sventura, ma testimoni della vera speranza cristiana attraverso la nostra vita, le nostre parole e le nostre azioni. Siamo coerenti con la nostra fede.
2) Previsioni
Programmiamo momenti di preghiera, Messe o ritiri per vivere questo primo mese dell'Anno Santo a imitazione della Sacra Famiglia e degli apostoli. Aiutiamo i nostri contemporanei a non sprofondare nello scoraggiamento e a rimanere saldi nella speranza.
3) Consegna spirituale: “Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi” (1Gv 1,3).
a) San Giovanni meditò molto sul mistero dell'Incarnazione
Alla fine del I secolo, si rese conto che Dio lo spingeva a testimoniare la storicità della Rivelazione per opporsi ai primi eretici (gli gnostici) che non volevano credere che Gesù fosse il Figlio di Dio.
Iniziamo le nostre consegne dell'Anno Santo con il cuore della nostra fede cristiana in questo anno in cui, come scrive Papa Francesco nella Bolla di indizione, ricordiamo i 1700 anni dal Concilio di Nicea. Meravigliamoci anche noi come San Giovanni quando scrisse il prologo del suo Vangelo, ispirato dallo Spirito Santo: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta” (Gv 1, 1-5). Il Concilio di Nicea, nel 325, proclamò dogmaticamente che il Figlio di Dio è consustanziale (homoousios) con il Padre. Questo Concilio non ha creato una nuova dottrina, ma è stato fedele alla Rivelazione: Gesù è il Verbo incarnato. Nel capitolo 17 del suo Vangelo, San Giovanni cita la preghiera di Gesù al Padre: “Siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa” (Gv 17,22). La definizione dogmatica di “consustanziale” si basa su questa Rivelazione. Esiste una sola natura divina: “UNO” in tre Persone: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
b) Udire, vedere, contemplare, toccare
Nella sua prima lettera, San Giovanni cita quattro verbi significativi: udire, vedere, contemplare e toccare. Questi verbi rivelano che il Figlio di Dio ha incontrato personalmente gli uomini del suo tempo. Dio aveva già incontrato Abramo, Mosè e i profeti, ma non attraverso il Verbo fatto carne. Quando venne la pienezza dei tempi, Dio incontrò gli uomini e le donne che vivevano in Terra Santa attraverso suo Figlio, il Verbo fatto carne. Lo abbiamo udito, visto, contemplato e toccato, scrive San Giovanni.
L'apostolo Amato è uno di coloro che accompagnarono Gesù e furono “testimoni oculari e servitori della Parola” (Lc 1,2; DV 19). Come testimone oculare, ha sentito, visto, contemplato e toccato l'umanità di Gesù. Non può quindi sbagliarsi: Gesù è vero uomo. Ma in quanto servitore della Parola, lo Spirito Santo gli ha rivelato, come ha rivelato alla Vergine Maria, a Santa Elisabetta e a San Giuseppe, che Gesù è anche vero Dio.
c) Perché il Figlio di Dio si è fatto uomo?
L'intero Vangelo di San Giovanni mostra che Gesù è venuto a rivelarci il mistero di Dio e il mistero dell'uomo. Ma Egli non è solo la pienezza personale della Rivelazione. San Giovanni ha ben ricordato ciò che Gesù ha detto nel suo discorso dopo l'Ultima Cena: “Io sono la Via, la Verità e la Vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv 14,11). Nel Prologo, dice che Gesù è la Vita. Quindi, attraverso Gesù, che è la Via, la Verità e la Vita, partecipiamo alla vita divina, alla vita eterna, come disse Gesù nella sua preghiera al Padre: “Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo” (Gv 17,3). I Padri della Chiesa hanno interpretato correttamente San Giovanni: Dio si è fatto uomo perché l'uomo potesse diventare Dio! Entusiasmiamoci e ringraziamo il nostro Dio!
d) Gesù, vero Dio e vero uomo, ci consente di essere in comunione con Dio
La parola comunione è molto importante per San Giovanni. Nei versi iniziali della sua prima lettera, scrive: “Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo”.
La Persona divina di Gesù unisce la natura divina e quella umana e ci permette di essere in comunione con Dio Trinità e con i nostri fratelli e sorelle cristiani. Al termine dell'Ufficio dell'Ora media, il nostro Fondatore ci invitava a recitare questa preghiera: “Dio mio, fa' l'unità degli spiriti nella verità e l'unione dei cuori nella carità". Il CCC cita San Clemente di Alessandria, che afferma che Dio ha creato il mondo in vista della comunione con la sua vita divina (CCC 760; 771-772).
In questo primo mese dell'Anno Santo, come ogni anno, pregheremo per l'unità dei cristiani. Tutti i battezzati devono avere a cuore l'unità dei cristiani perché “la Chiesa è, in Cristo, in qualche modo il sacramento, ossia il segno e lo strumento dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere umano” (LG 1).
Preghiamo, soffriamo e offriamo in questo mese di gennaio 2025 per la nostra Chiesa, che è ancora divisa! Ma non dimentichiamo di ringraziare Gesù per aver compiuto la Redenzione che ci permette di vivere in comunione con Dio e con tutti i nostri fratelli e sorelle cristiani. Prepariamo meglio le nostre comunioni quando partecipiamo alla Messa. La comunione eucaristica ci aiuta a crescere nella comunione con Dio e con i nostri fratelli e sorelle. Siamo strumenti di comunione nella verità e nella carità!
e) La gioia completa
San Giovanni scrive: “Tutto questo vi scriviamo perché la nostra gioia sia completa” (1 Gv 1,4). Questa gioia di cui parla San Giovanni è il frutto della comunione con il Padre, con Gesù e con lo Spirito Santo! Non si tratta, quindi, di una gioia superficiale, mondana, effimera, ma di una gioia eterna!
L'Anno Santo è conosciuto anche come “Anno Giubilare, anno del Giubileo”. Che cosa significa la parola “giubileo”? L'etimologia della parola rivela il suo legame con la religione. Il termine latino “jubilaeus” traduce l'ebraico yobel, il suono di un corno. Il suono del corno annunciava l'anno del Giubileo, l'anno della gioia. “Canta ed esulta, tu che abiti in Sion, perché grande in mezzo a te è il Santo d'Israele” (Is 12,6).
La gioia “completa” di cui parla San Giovanni può essere solo il frutto della comunione con Dio Trinità, gli angeli e i santi, e con tutti i nostri fratelli e sorelle cristiani. Abbiamo l'ardente desiderio missionario di vedere i nostri fratelli e sorelle in umanità condividere la gioia completa: la comunione con Dio e con i nostri fratelli e sorelle. Che questo Anno Santo 2025 ci porti alla “gioia completa” attraverso la nostra unione con Dio!
f) Per gustare la “gioia completa”, approfondiamo il nostro rapporto filiale con la Vergine Maria
Come a Cana, la Vergine Maria ci dice: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela” (Gv 2,5). Gesù stesso ci ricorda le sue parole a Giovanni poco prima della sua morte in croce: “Ecco tua madre!“ (Gv 19,26). Non dimentichiamo tutto ciò che abbiamo meditato durante il nostro anno mariano e, in questo anno giubilare, partecipiamo ai pellegrinaggi in onore della Vergine Maria. La Basilica romana di Santa Maria Maggiore, Nostra Signora delle Nevi, ha una porta santa. Rileggiamo spesso il capitolo 12 dell'Apocalisse, che ci darà gioia, fiducia e grande speranza: il trionfo del Cuore Immacolato di Maria, profetizzato a Fatima, non è un'utopia. È una profezia incondizionata. Verrà!
g) Facciamo festa (giubilo) come Chiesa!
Viviamo questo primo mese dell'Anno Santo 2025 con la convinzione di San Cipriano: “Non c'è salvezza fuori dalla Chiesa”. Nel III° secolo, il vescovo di Cartagine, di fronte alle persecuzioni e all'apostasia dei cristiani, ricordava a coloro che si allontanavano dalla Chiesa che così facendo rifiutavano la salvezza: “Nessuno può avere Dio come Padre se non ha la Chiesa come madre”.
Il Libro dell'Apocalisse si conclude con il grande e bellissimo mistero della Chiesa, il cui compimento sarà la Gerusalemme celeste. San Giovanni Paolo II disse ai giovani a Lione nel 1986 che dobbiamo amare la Chiesa, perché è nostra Madre, e una madre, non importa chi sia, può solo essere amata, perché è colei che ci ha dato la vita! La crisi della Chiesa è grave, ma la Chiesa è Una, Santa, Cattolica e Apostolica! Che questo Anno Santo ci faccia amare la Chiesa e ci faccia ottenere la grazia di donarci per lei servendola con tutti i doni che Dio ci dà per farlo!
Conclusione
Sant'Agostino commentava così la prima lettera di San Giovanni: “Comprenda bene il vostro amore: «Quello che abbiamo veduto e udito, lo annunziamo anche a voi». Essi videro il Signore stesso presente nella carne e ascoltarono le parole dalla bocca del Signore e lo annunziarono a noi. Anche noi perciò abbiamo udito, ma non abbiamo visto. Siamo dunque meno fortunati di coloro che hanno visto e udito? E come mai allora aggiunge: «Perché anche voi siate in comunione con noi»? (1 Gv 1, 3). Essi hanno visto, noi no, eppure siamo in comunione, perché abbiamo una fede comune. La nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la vostra gioia sia perfetta (cfr. 1 Gv. 1, 3-4). Afferma la pienezza della gioia nella stessa comunione, nello stesso amore, nella stessa unità.” (Ufficio delle letture, 27 dicembre).
In questo primo mese dell'Anno Santo 2025, esultiamo profondamente nella meditazione del mistero di Gesù, il Verbo incarnato, fondamento della speranza cristiana, e siamo apostoli entusiasti e convincenti di questo mistero d'Amore di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo!
4) Formazione
Vi invitiamo a leggere o rileggere la Costituzione dogmatica del Concilio Vaticano II “Dei Verbum”. Questa Costituzione vi aiuterà a capire che Gesù è il Verbo del Padre, la Parola di Dio, e che i Vangeli rivelano chi era Gesù, cosa ha detto e cosa ha fatto. Il nostro Padre Fondatore, insieme a Gérard Soulages, ha combattuto la stessa battaglia del cardinale Joseph Ratzinger, divenuto Benedetto XVI, per testimoniare la storicità dei quattro Vangeli, che rivelano che Gesù è la pienezza personale della Rivelazione.
5) Azione
Essere pellegrini della speranza implica, come abbiamo detto più volte in questa consegna spirituale, essere testimoni di Gesù, Figlio di Dio e Figlio dell'uomo, vero Dio e vero uomo, Via, Verità e Vita. Partecipiamo attivamente alla Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani e, se possiamo, partecipiamo alla Marcia per la vita che si terrà a Parigi il 19 gennaio 2025. Se siete interessati al nostro Giubileo a San Damiano l'11 febbraio 2025, non tardate a iscrivervi.
A nome di tutti i nostri frati e suore Domini, vi dico: Buon e Santo Anno 2025! Vi benedico con affetto e vi ricordo che ogni lunedì offriamo la Messa per tutti i nostri benefattori e che ogni sera alcuni frati e suore pregano davanti alla statua di Nostra Signora delle Nevi per tutte le vostre intenzioni. Grazie per le vostre preghiere e la vostra generosità.