Settembre 2019: le virtù del vero amore, per un anno di rinnovamento
Umiltà, verità, fedeltà, fiducia, abandono, obbedienza e anzitutto, l'amore!
Carissimi amici e giovani amici,
Il titolo della consegna di cordata di questo mese di settembre, mese della ripresa, è come la sintesi dei nostri ritiri di Comunità per preparare questo prossimo anno, che vogliamo che fosse un anno di rinnovamento. La nostra consegna di settembre 2018 si concludeva con questa convinzione di Madre Marie-Augusta: “E tuttavia [...] si leva dritto, forte, imperativo: l’Amore. È Gesù nei suoi amici fedeli”. Chi può dire in verità di essere stato sempre questo amico fedele di Gesù? Chiediamo alla Madonna delle Nevi di ottenerci l’Amore e il dono della forza per un autentico anno di rinnovamento, perché siamo ciò che dobbiamo essere per infiammare il mondo al fuoco del divino amore.
Nella lettera del mese di agosto, vi abbiamo parlato delle attività spirituali di questa estate, di cui rendiamo grazie. Il ritiro per tutti, all’inizio di agosto, è stato pure ricco di grazia, con 49 partecipanti. I nostri frati Savio e Théophane si preparano con i loro frati e suore in ritiro ai loro voti perpetui, l’8 settembre. Grazie di portarli nelle vostre preghiere.
Non ci aspettavamo che degli oppositori mobilitassero così i media a proposito del “Sito Madonna delle Nevi”, a Saint Pierre de Colombier. Da parte nostra, non pensavamo di diffondere così presto questo progetto nei media. Tra i diversi articoli pubblicati, quello del "Salon Beige" (blog francese, si trova qui) ci sembra dare la migliore presentazione del progetto; potete pure consultare la nostra pagina internet (sitendn.fmnd.org). La rivista "La Croix" del 28 agosto, ha peraltro pubblicato il nostro diritto di replica e ho letto e pubblicato un comunicato (stampa) rilevante domenica 25 agosto, per ristabilire la verità dei fatti: non abbiamo avviato niente senza il permesso del nostro vescovo, Mgr Jean-Louis Balsa (si può leggere o ascoltare qua, in francese)
Prima d'iniziare...
Preghiere d'introduzione
Vieni Santo Spirito… Padre Nostro… Ave Maria… Madonna delle Nevi, san Giuseppe, beata Dina, santa Madre Teresa, san Giovanni-Gabriele, san Gregorio Magno, san Giovanni Crisostomo, san Matteo, san Maurizio, san Padre Pio, san Vincenzo de Paoli, beata Chiara Luce, Santi Cosimo e Damiano, santa Teresa Couderc, san Venceslao, santi Michele, Gabriele e Raffaele, san Girolamo, santi protettori, santi Angeli custodi.
Sforzo
Vivere questo mese di ripresa con cuore giovane ed entusiastico.
Parola di Dio: Ap 2,1-7
All'angelo della Chiesa che è a Èfeso scrivi: "Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d'oro. Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua perseveranza, per cui non puoi sopportare i cattivi. Hai messo alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. Sei perseverante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. Ho però da rimproverarti di avere abbandonato il tuo primo amore. Ricorda dunque da dove sei caduto, convèrtiti e compi le opere di prima. Se invece non ti convertirai, verrò da te e toglierò il tuo candelabro dal suo posto. Tuttavia hai questo di buono: tu detesti le opere dei nicolaìti, che anch'io detesto. Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Al vincitore darò da mangiare dall'albero della vita, che sta nel paradiso di Dio".
Le rubriche del taccuino di cordata
1- Prima rubrica: disciplina e metodo
Sant’Ignazio di Loyola impiegava 3 verbi rilevanti che possono aiutare per essere più disciplinati e metodici: volere, prevedere, rivedere. La velleità non basta, occorre decidersi tramite un atto fermo di volontà per una vera disciplina di vita e per un azione metodica. Volere è la prima tappa necessaria ma non sufficiente: dobbiamo prevedere ciò che faremo domani. E alla fine della nostra giornata, prendiamo un piccolo tempo per rivedere i successi e i fallimenti: è l’esame di coscienza. Nella luce di Gesù, non scoraggiamoci mai. Siamo nella verità!
2-Seconda rubrica: obbedienze
Il loro scopo sta nell’aiutare gli altri a crescere e diventare migliori. L’obbedienza non deve mai essere data per umiliare il tuo fratello, ma per aiutarlo a realizzare una certa azione, a osare quell’incontro che non avrebbe mai avuto l’audacia d’affrontare da se stesso. Gli apostoli non sarebbero mai andati a evangelizzare tutte le Nazioni, se Cristo non li avesse inviati. Accogliamo anche le obbedienze che ci saranno dati per crescere.
3- Terza rubrica: consegna spirituale
Avanti per un anno di rinnovamento! Siamo stati interpellati, nei nostri ritiri di comunità, da questa chiamata, che è di fatto la chiamata lanciata da Gesù alle sette Chiese dell’Apocalisse. Abbiamo tutti bisogno di rinnovamento. Abbiamo scelto la lettera di Gesù alla Chiesa di Efeso (Ap 2,1-7); avremmo potuto scegliere quella alla Chiesa di Laodicea (Ap 3,14-22). Possiamo ritrovare noi stessi in ciascuna di queste sette Chiese. Gesù, tramite san Giovanni, non ha voluto scoraggiare i cristiani di queste Chiese, ma li ha chiamati a ritrovare il loro primo fervore. Gesù ci chiama a un vero rinnovamento. Non abbiamo paura di decidersi con determinazione per la santità!
Nell’umiltà: non siamo né temerari, come Pietro prima della Passione, né orgogliosi, al pari degli angeli ribelli che sono diventati demoni. Nessuno può, soltanto con le proprie forze, tendere alla santità. Siamo tutti bisognosi della grazia di Dio. Sant’Agostino, che abbiamo appena festeggiato, si è opposto al monaco Pelagio, che considerava che ogni cristiano poteva raggiungere la santità per mezzo delle sue proprie forze e il suo libero arbitrio, e minimizzava così il ruolo della grazia divina. Sant’Agostino, dalla sua vita e dal Vangelo, sapeva che senza Gesù, non si può fare niente (Gv 15,5). Nostro Signore aveva illuminato san Paolo: “Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza” (2 Cor 12,9). La Vergine Maria è il modello perfetto dell’umiltà!
Nella verità: abbiamo scelto, come tema dell’anno prossimo: “consacrali nella verità” (Gv 17,17). Desideriamo ardentemente essere consacrati da Gesù nella Verità ed essere testimoni coraggiosi e credibili della Verità. Portiamo avanti energicamente la lotta contro la menzogna, di cui Satana è il padre. La lotta per la verità è una emergenza per tutti. Come dicevamo in agosto, la prima omelia di Papa Francesco, interpretazione dell’Esercizio “delle due bandiere”, era molto importante: scegliere Cristo e la sua Croce, oppure Lucifero e la mondanità. Essa potrebbe essere attualizzata così: scegliere Cristo e la Verità o Lucifero e la menzogna. Voler un anno di rinnovamento senza fare la scelta coraggiosa della verità sarebbe contraddittorio! Una tale scelta è possibile se Gesù ci consacra nella Verità!
Nella fedeltà: è insegnato nel numero 177 del Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica:
“I fedeli sono coloro che, incorporati a Cristo mediante il Battesimo, sono costituiti membri del popolo di Dio. Resi partecipi, secondo la propria condizione, della funzione sacerdotale, profetica e regale di Cristo, sono chiamati ad attuare la missione affidata da Dio alla Chiesa. Tra loro sussiste una vera uguaglianza nella loro dignità di figli di Dio.”
San Leone Magno diceva: “Riconosci, cristiano, la tua dignità… Ricòrdati chi è il tuo Capo e di quale Corpo sei membro” (Saint Léon, Sermons, t. IV, SC 200). Il rinnovamento per il quale vogliamo impegnarci è il rinnovamento di coloro che appartengono a Cristo. San Paolo era convinto che la sua vita era Cristo, che viveva in lui (Gal 2,19-20). Essere fedele significa vivere nell’imitazione di Cristo. Non dimentichiamo la nostra dignità di cristiano!
Nella fiducia: l’anno del rinnovamento non sarebbe possibile senza la fiducia. Il brano evangelico di Pietro che cammina sulle acque è significativo (Mt 14,22-23). Pietro ha avuto fiducia in Gesù: è uscito dalla barca per camminare sulle acque all’incontro di Gesù; poi ha avuto paura ed è affondato nelle acque. Ha afferrato la mano di Gesù per essere salvato. Anche noi, abbiamo fiducia in Gesù e afferiamo la sua mano per non affondare. Abbiamo pure fiducia in coloro che hanno grazia di stato per aiutarci nel nome di Gesù. Siamo dei testimoni della fiducia in Cristo e nella sua Chiesa.
L’abbandono: Santa Teresa del Bambino Gesù scriveva in un poema sull’abbandono: “Solo l’Abbandono mi consegna nelle tue braccia, o Gesù. È questo che mi fa vivere della vita degli eletti. A te mi abbandono, o mio divino Sposo, e altro non desidero che il tuo sguardo tanto dolce”. L'abbandono è lo spirito dell’infanzia. Diventiamo di nuovo piccoli bambini, come Gesù ci lo chiede (Mt 19, 13-15). Per diventare più sicuramente come bambini, consacriamoci al Cuore Immacolato di Maria e lasciamoci condurre per la Vergine Maria. Siamo piccoli bambini, abbandonati come il Bambino Gesù rannicchiato nelle sue braccia.
L’obbedienza amante: non lasciamo credere che l’obbedienza impedisca di essere liberi. Gesù è il Grande Obbediente a suo Padre. La Vergine Maria e san Giuseppe sono perfetti modelli di obbedienza. Per essere fruttuosa, l’obbedienza deve essere fiduciosa e amante. Obbediamo alla Legge di Dio, al Vangelo, alla Chiesa, a coloro che hanno autorità nella famiglia e la società, ovviamente se non ci danno ordine in contraddizione con la Legge di Dio. In quest’ultimo caso, dobbiamo dire, sulla scia degli apostoli: “Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini” (At 5,29).
E sempre e ovunque, l’amore: il nostro anno come potrebbe essere mai un anno di rinnovamento, senza essere un anno d’amore? Madre Maria-Augusta esortava così i suoi figli spirituali:
“Andate avanti nelle vostre scoperte dell’Amore… L’amore, è vivere fino in fondo e senza limite; è essere tutto per tutti (1 Cor 9,22); è il dono di sé assoluto e senza riserve; ed è custodirsi integralmente per il suo Dio. L’amore è l’affetto per la perfezione nelle cose più piccole, materiali o spiritali (Lc 6,10), un rispetto profondo e l’imitazione di tutte le virtù. L’amore è l’attenzione fissa a ciò che si fa, nel dono totale di ogni istante che appartiene a Dio. L’amore è tutto: è semplice; è ricco; è povero; è umile; è obbediente, ecc; è amorevole; è dolce; è violento; è buono soprattutto.”
Santa Bernadette diceva: “Non vivrò nessun instante se non nell’amare. Avrò sempre la salute sufficiente, mai però abbastanza d’amore.” Sant’Agostino, per parte sua, ci esorta così: “ama e fai ciò che vuoi” (“Dilige et fac quod vis”).
4- Quarta rubrica: formazione
È rilevante assimilare bene il Catechismo della Chiesa cattolica. Iniziamo, in questo mese di ripresa, ad approfondire i primi articoli della 3a parte del CCC: la vita in Cristo (1691-1729). La morale non una morsa né un fardello, ma un dono di Dio in vista della vera felicità dell’uomo. Dio ci ha creati per la felicità eterna!
5- Quinta rubrica: azione: la testimonianza
Madre Maria-Augusta diceva ai suoi figli spirituali:
“Un dono prezioso all’apostolo è quello dell’espressione, sotto tutte le sue forme, la parola, la penna, la simpatia testimoniata. A che cosa serve capire i bisogni altrui e avere un messaggio da trasmettere a loro, se la mancanza di libertà, di adattamento, un disagio o aridità abituale ci impedisce di prendere contatto con loro? La personalità dell’apostolo dell’Amore non deve avere un qualche forma di attrazione, che attira su di sé l’amore degli uomini; egli deve agire al pari dell’angelo che, tramite un segno misterioso, mostra la via e sparisce. L’apostolo dell’Amore snoda il laccio della rete per liberare il volo dell’anima, ma questo senza violenza, in una nota di libertà, di purezza, di serenità, di dolcezza che è quella stessa del Vangelo.”
Non siamo timidi nel dare testimonianza della nostra Fede, della nostra gioia cristiana e della nostra speranza. Diamone testimonianza sempre, però tenendo conto dei consigli inspirati di Madre Maria-Augusta. Siamo come l’angelo che mostra la via e sparisce. Non attiriamo a noi stessi, ma portiamo a Gesù.
6- Sesta rubrica: condivisione
Madre Marie-Augusta diceva ancora:
“Non ci preoccupiamo di nessuna critica umana, ma abbiamo molto discernimento nelle nostre condivisioni; vegliamo per non causare lo scandalo dei deboli che possono circondarci. Siamo sempre di più verità. In famiglia, non abbiamo da dissimulare le nostre sofferenze, mentre ci rafforziamo sempre di più nell’amore di Gesù”.
Condividiamo ciò che abbiamo fatto durante questi due mesi d’estate. Siamo entusiasti nel parlare degli incontri che abbiamo avuto, delle scoperte che abbiamo fato (nuovi paesaggi, bellezza della natura…) e non dimentichiamo di condividere le nostre gioie e le nostre speranze, e non soltanto tristezza e angoscia. Non dimentichiamo la costituzione pastorale del concilio Vaticano II: “Gaudium et spes = gioia e speranza”.
7- Attualità della Chiesa e del mondo
Il nostro papa Francesco desidera che il mese di ottobre sia un mese missionario straordinario, per alimentare l’ardore dell’attività evangelizzatrice della Chiesa ad gentes. 100 anni fa, Benedetto XV scriveva la lettera apostolica Maximum Illud per rimettere il Vangelo e il suo annuncio al centro dell’impegno missionario. Papa Francesco vuole riaffermare, con la sua decisione d’un mese missionario straordinario, l’impegno dell’intera Chiesa nello slancio missionario, così come l’ha auspicato il concilio Vaticano II. Prepariamoci quindi a vivere questo mese missionario straordinario con entusiasmo.
Vi auguriamo una bella ripresa e vi assicuriamo delle nostre preghiere e del nostro affetto. Affidiamo ancora alle vostre preghiere i nostri ritiri di comunità, la professione perpetua dei nostri frati Savio e Théophane, domenica 8 settembre, e le vocazioni. Vi benedico paternamente, e vi ringrazio di non stancarvi di pregare per i lavori in corso sul “Sito Madonna delle Nevi” a Saint-Pierre de Colombier e per il progetto della chiesa del Cuore Immacolato di Maria. Affidiamo a Gesù, alla Madonna delle Nevi e a san Giuseppe tutte le vostre intenzioni e le vostre preoccupazioni di famiglia, di salute e di lavoro.