Consegna 2023: potenza di Cristo nella nostra debolezza

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 Novembre 2023:

Con i santi e le anime del purgatorio, crediamo che la potenza di Cristo si manifesta nella nostra debolezza

Cari amici, cari giovani amici,

I. Prima d'iniziare...

Il mese del rosario si sta concludendo, ma non dobbiamo abbandonare la preghiera del rosario. La crisi della Chiesa è grave (cfr. l'intervista del cardinale Müller qui [in inglese]). La violenza e l'odio continuano a crescere nel mondo, minacciando seriamente la pace. Dio interverrà ancora una volta attraverso i Cuori di Gesù, Maria e Giuseppe per evitare una terza guerra mondiale? Possiamo essere preoccupati e ansiosi perché molte persone nel nostro tempo, compresi i cristiani, vivono come se Dio non esistesse.

Viviamo questo mese di novembre in una maggiore comunione con i Santi e le anime del purgatorio. E siamo testimoni presso i nostri contemporanei di Gesù, la cui Potenza si è manifestata nella debolezza di tutti i Santi.

Preghiera introduttiva

Vieni Santo Spirito… Padre Nostro… Ave Maria… Madonna delle Nevi, San Giuseppe, San Carlo Borromeo, Santa Elisabetta della Trinità, San Leone Magno, San Martino, San Josafat, Sant'Alberto, Santa Gertrude, Santa Elisabetta d'Ungheria, Santa Mechtilde, Santa Cecilia, Santi martiri del Vietnam, San Teofano Vénard, Santa Caterina di Alessandria, Santa Caterina Labouré, Sant'Andrea, Santi protettori e Santi angeli custodi.

Fioretto

Ripetiamo sempre, nel corso delle nostre giornate: Gesù, confido in te!

Parola di Dio: 2 Co, 12, 1-10.

« Quando sono debole, è allora che sono forte. »

 Se bisogna vantarsi - ma non conviene - verrò tuttavia alle visioni e alle rivelazioni del Signore. So che un uomo, in Cristo, quattordici anni fa - se con il corpo o fuori del corpo non lo so, lo sa Dio - fu rapito fino al terzo cielo. E so che quest'uomo - se con il corpo o senza corpo non lo so, lo sa Dio - fu rapito in paradiso e udì parole indicibili che non è lecito ad alcuno pronunciare. Di lui io mi vanterò! Di me stesso invece non mi vanterò, fuorché delle mie debolezze. Certo, se volessi vantarmi, non sarei insensato: direi solo la verità. Ma evito di farlo, perché nessuno mi giudichi più di quello che vede o sente da me e per la straordinaria grandezza delle rivelazioni. Per questo, affinché io non monti in superbia, è stata data alla mia carne una spina, un inviato di Satana per percuotermi, perché io non monti in superbia. A causa di questo per tre volte ho pregato il Signore che l'allontanasse da me. Ed egli mi ha detto: "Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza". Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte.

II. Le rubriche del taccuino di cordata

1) Disciplina: esame di coscienza

Focalizzare il nostro esame di coscienza sulla virtù dell'umiltà. Madre Maria Augusta era solita dire ai suoi figli spirituali: "Gesù vuole servirsi dei nostri cuori come di vili strumenti per compiere l'opera del suo Amore. Approfondiamo il nulla di questi strumenti; affidiamoci interamente alla misericordia del Padre e promettiamo dal profondo del cuore di non resistere mai alle sue richieste, per quanto crocifiggenti possano sembrare". I nostri Fondatori non hanno mai smesso di rammentare la necessità della virtù dell'umiltà. Senza questa virtù, l'orgoglio si sviluppa nell'anima e le impedisce di santificarsi. Non dobbiamo mai dimenticare che "senza Gesù non possiamo fare nulla" (Gv 15,5).

2) Previsioni per vivere questo mese di novembre in comunione con i Santi e le anime del purgatorio

Il mese di novembre dovrebbe aiutarci a vivere la nostra vita terrena con il cuore rivolto al cielo. Cerchiamo modi concreti che ci aiutino a farlo. Leggiamo la vita dei Santi e preghiamo per le anime del Purgatorio. Ogni giorno possiamo ottenere un'indulgenza totale o parziale per un'anima del purgatorio.

3) Consegna spirituale: "Con i Santi e le anime del purgatorio, crediamo che la potenza di Gesù si manifesta nella nostra debolezza"

I Santi e le anime del purgatorio ci vogliono aiutare a non scoraggiarci per le nostre debolezze. Chiediamo in particolare a San Paolo di vivere la vera spiritualità del Sacro Cuore: “Sacro Cuore di Gesù, confido in Te!” L'esperienza spirituale descritta da San Paolo nella seconda lettera ai Corinzi, capitolo 12, è molto importante. L'apostolo delle genti, dopo aver parlato delle grandi grazie che aveva ricevuto e di cui non voleva vantarsi, parla di una prova misteriosa: questa spina nella carne, questo angelo di Satana incaricato di percuoterlo, affinché non s'inorgoglisse. Talvolta si è pensato con troppa leggerezza ad una prova che riguarda la sessualità. Ci sono senza dubbio molti altri motivi per cui San Paolo poteva sentire il peso dell'umiliazione: i fallimenti umani nella missione (cfr. Atene), il peso del passato sulla coscienza con la responsabilità dell'uccisione di cristiani innocenti, i limiti dello sfinimento fisico nei suoi viaggi missionari. San Paolo non dice di più. Non sappiamo quindi quale sia la natura di questa prova.

Ognuno di noi può sperimentare questa prova, che non è, ripetiamo, un peccato mortale che ci priva della grazia santificante. Possiamo non essere in grado di controllare la rabbia, l'impazienza, l'avidità, la vanità o la pigrizia. Il diavolo sa come sfruttare le nostre debolezze o i nostri difetti. È molto intelligente e astuto. Sa quale porta usare per tentarci e destabilizzarci. La timidezza può impedirci di evangelizzare. La rabbia e la violenza possono impedirci di ascoltare e dialogare. Nessuno di noi è perfetto. Gesù vuole darci, attraverso San Paolo, questa importantissima luce: Egli non ha bisogno della nostra potenza o dei nostri doni umani, ma del nostro abbandono e della nostra fiducia. Attraverso Santa Margherita Maria, Suor Josefa Menendez e Santa Faustina, ci ha ricordato questo. Non ha voluto togliere la prova a San Paolo, così come potrebbe non voler togliere una prova che ci mantiene umili: “La mia grazia ti basta, perché la potenza si manifesta nella debolezza”. Ma come possiamo capire cosa intende Nostro Signore?

Prendiamo l'esempio di Davide che combatte contro Golia (1 Sm 17, 40-50). Il gigante Filisteo stava seminando il terrore tra le file di Israele. Davide si offrì per combatterlo. Andò incontro a Golia senza armatura, con solo una fionda e qualche pietra. La forza di Davide era Dio. Egli combatteva per Dio e Dio combatteva per Davide. È così che la potenza di Dio si manifesta nella debolezza.

Anche Gedeone è un esempio illuminante (Giudici 6-8). Giacobbe combatté con un Essere misterioso che, in realtà, era Dio (Gen 32,23-33). Dopo questa battaglia, Giacobbe ricevette da Dio un nuovo nome: Israele, che potrebbe significare “forte della Forza di Dio”. Sì, la potenza di Dio si è dispiegata nella debolezza di Gedeone e di Giacobbe.

Il più grande esempio del dispiegamento della Potenza di Dio nella debolezza è il Cuore Immacolato di Maria. Possiamo solo ammirare il piano di Dio, rivelato nel capitolo 12 dell'Apocalisse. È attraverso la piccolezza e l'umiltà della sua serva che Dio vuole trionfare sull'orgoglio e la potenza di Lucifero! Il Drago Rosso sarà sconfitto dal Cuore Immacolato di Maria. Il trionfo del Cuore Immacolato di Maria profetizzato a Fatima trova il suo fondamento nella Sacra Scrittura (Gen 3,15 e Ap 12). Chiediamo al Cuore Immacolato di Maria la grazia di una fiducia assoluta nella Potenza di Gesù che si dispiega nella nostra debolezza. Se avremo questa fiducia, Dio farà grandi cose in noi.

Gli apostoli abbandonarono tutti Gesù al momento della Passione. Dopo la Pentecoste, trasformati dallo Spirito Santo, furono tutti coraggiosi testimoni di Gesù, fino al martirio. In loro si è realizzato anche ciò che Gesù aveva detto a San Paolo: la sua Potenza si è veramente dispiegata nella loro debolezza. Tutti i santi e tutte le anime del purgatorio hanno fatto la stessa esperienza. Sanno di non essere stati salvati con le loro forze, ma con la Potenza della Grazia di Dio.

Allora, con san Paolo, con i santi e con le anime del purgatorio, diciamo a nostra volta: “Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo!” (2 Cor 12,9).

Smettiamo di dire: non sono in grado di percorrere il cammino della santità, di evangelizzare, di assumermi questa o quella responsabilità. Il Cuore di Gesù e la Chiesa ci chiamano tutti alla santità e a partecipare alla nuova evangelizzazione irradiando la gioia del Vangelo.

Smettiamo di dire: tutto va male, stiamo andando verso la catastrofe finale, non c'è più niente da fare. Certo, la situazione è gravissima, la crisi economica è molto grave, la crisi spirituale e morale lo è ancora di più. Ma Dio ama questo mondo e vuole salvarlo. Vuole salvarlo attraverso i poveri e piccoli strumenti che siamo. Non lo salveremo con la nostra forza, questo è ovvio, ma con la nostra debolezza, nella quale si dispiegherà la Potenza di Gesù, perché, come dice San Paolo: quando sono debole, allora sono forte.

Gesù, nel capitolo 6 del Vangelo secondo Matteo, ai versetti 25-34, ci invita ad avere totale fiducia nella sollecitudine della Provvidenza divina. Il nostro Padre Fondatore ci ricordava spesso questo testo. Insieme a Madre Maria Augusta, voleva che vivessimo ogni giorno nella dipendenza della Divina Provvidenza. Possiamo testimoniare che, da 76 anni, non ci è mai mancato nulla. Dio si preoccupa di noi più che degli uccelli e dei fiori del campo. Cerchiamo dunque prima il Regno di Dio e la Giustizia del Regno, e tutto il resto ci sarà dato in aggiunta. Vivendo questo abbandono fiducioso, vivremo anche la spiritualità di San Paolo, imiteremo i Santi e saremo aiutati dalle anime del purgatorio a non dubitare mai della Potenza del Cuore di Gesù.

Non lasciamoci fuorviare dai gravi errori attuali menzionati dal cardinale Müller nell'intervista di cui abbiamo parlato all'inizio della nostra consegna di cordata. I santi e le anime del purgatorio con cui vivremo una comunione più intensa in questo mese di novembre hanno fatto, ripetiamolo, l'esperienza di San Paolo. Sanno bene che la Potenza del Cuore di Gesù si è dispiegata nella loro debolezza, ma vogliono ispirarci con forza questo: non potete stare “allo stesso tempo” in stato di grazia e in stato di peccato mortale. Maria Maddalena, quando viveva in peccato mortale ed era posseduta dai suoi sette demoni, non era in “stato di grazia”.

Il 4 giugno 1970, a Monaco di Baviera, Benedetto XVI (allora Joseph Ratzinger) disse: “L'impatto mediatico del Concilio e la prospettiva di un possibile avvicinamento tra fede e assenza di fede hanno radicalizzato all'estremo questa alienazione. Spesso il Concilio è stato applaudito da coloro che non avevano intenzione di diventare credenti nel senso della tradizione cristiana e che vedevano in questo “progresso” della Chiesa una conferma delle loro scelte e del loro cammino. Allo stesso tempo, però, la fede era in fermento all'interno della Chiesa stessa. Il problema della mediazione storica sta trascinando l'antico Credo in una penombra di incertezza e ambiguità in cui le verità stanno perdendo i loro contorni; l'obiezione delle scienze naturali, o ancor più di quella che è considerata la moderna concezione cosmologica, ha fatto la sua parte per aggravare questo processo. La linea di demarcazione tra spiegazione e negazione si fa sempre più labile sulle questioni principali: cosa significa veramente "risorto dai morti"? Chi crede, chi interpreta, chi nega? E mentre discutiamo dei limiti dell'interpretazione, perdiamo di vista il volto di Dio. La “morte di Dio” è un processo molto reale, che oggi penetra in profondità nel cuore della Chiesa. Dio sta morendo nella cristianità, sembra... Il diritto di cittadinanza che l'incredulità ha ottenuto nella Chiesa rende la situazione sempre più insopportabile per alcuni e per altri; e soprattutto, attraverso questi processi, il programma di riforma ha portato a una singolare ambiguità... alla scomparsa dei confini precisi tra fede e incredulità. Solo all'inizio questo sembrava portare alla liberazione. Oggi è chiaro che, nonostante tutti i segni di speranza che ancora esistono, questo processo non ha dato origine a una Chiesa moderna, ma piuttosto a una Chiesa profondamente lacerata e più problematica che mai... non è un'istituzione prodigiosamente diffusa, ma un'associazione vuota e stagnante, incapace di superare seriamente né le frontiere dello spirito europeo né quelle del Medioevo; non una santità profonda, ma un insieme di tutte le azioni vergognose degli uomini, macchiate e mortificate da una storia piena di scandali... a tal punto che chi fa parte di questa storia non può che coprirsi vergognosamente il volto; e infine, per stabilità, ha ceduto alla compiacenza verso tutte le correnti della storia, al colonialismo, al nazionalismo e persino al tentativo di adattarsi al marxismo e, dove possibile, di fondersi con esso. Se le cose stanno così, allora sembra che la Chiesa non sia più il segno che spinge alla fede, ma piuttosto il principale ostacolo alla sua accettazione...” Il 4 giugno 1970, Joseph Ratzinger non era un pessimista, ma un profeta. Per lui, la crisi più grave della Chiesa era l'abolizione della frontiera tra Fede e Incredulità. Per essere un membro della Chiesa, per partecipare alla vita del Regno, bisogna vivere nella grazia santificante. Se si è in stato di peccato mortale, ci si può ancora convertire, ma bisogna convertirsi per entrare nel Regno di Dio. Ripetiamo: non è possibile essere “contemporaneamente” in stato di grazia e in stato di peccato mortale.

Questa necessaria aggiunta non deve però farci dimenticare la nostra consegna: con i Santi e le anime del Purgatorio, crediamo che la Potenza di Cristo si manifesta nella nostra debolezza! Celebriamo la grande e bella festa di Tutti i Santi con gioia e gratitudine! Il cielo è la nostra Patria.

4) Formazione

V'invitimo ad approfondire il catechismo della Chiesa catolica: Salvezza (CCC600-605), purgatorio (CCC1030-32), indulgenze (CCC 1471-1479).

5) Azione, missione

Aiutiamo i nostri contemporanei a non disertare la Chiesa e a non abbandonare Gesù. Possano trovare un rifugio sicuro nelle case dei cristiani in questa grande tempesta.

6) Condivisione

Condividiamo le nostre gioie e i nostri dolori in tutta semplicità.

7) Liturgia

1 novembre: Ognissanti; 2 novembre: Preghiera per tutti i defunti; 9 novembre: Dedicazione della Cattedrale Lateranense; 11 novembre: San Martino, [preghiera per le vittime della guerra e per la Francia; in Italia, la giornata del ricordo della vittoria della 1a guerra mondiale cade il 4 novembre; occasione di pregare per le vittime di ogni guerra]. 21 novembre: Presentazione di Maria al Tempio (i sacerdoti e le persone consacrate rinnovano la loro promessa di celibato o i loro voti). Domenica 26 novembre: Solennità del Cristo Re. Domenica 3 dicembre: 1a domenica di Avvento, inizio del nuovo anno liturgico B.

Vi ringraziamo per le vostre preghiere e la vostra generosità e vi benedico affettuosamente, assicurandovi le preghiere e l'affetto di Madre Hélène e di tutti i nostri frati e suore. Viviamo questo mese di novembre in grande comunione con i Santi del Cielo e con le anime del Purgatorio e prepariamoci attivamente alla Grande Festa di Nostra Signora delle Nevi. Grazie per il vostro sostegno a favore del Sito di Notre-Dame des Neiges.

III. Notizie del Sito Madonna delle Nevi

  • Vedi qui le ultime notizie del Sito Madonna delle Nevi

IV. In Altum

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