Aprile 2019: Io so in chi ho creduto!
Io so in chi ho creduto (2Tim 1,12):
in Gesù che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me (Ga 2,20),
ed è risuscitato per la nostra giustificazione (Rm 4,25).
Cari amici, cari giovani amici,
Introduzione
Il mese di aprile è segnato da date che evocano eventi che ci hanno segnato: 2 Aprile, l’anniversario della morte di Giovanni Paolo II (2 aprile 2005) e del nostro Padre Fondatore (2 aprile 2006); 11 aprile: anniversario della morte di Madre Maria Augusta (11 aprile 1963); 18-21 aprile: anniversario della morte in croce di Gesù e della sua risurrezione. Prepariamoci, con la Novena del 2 aprile a 11, per vivere bene il prossimo Triduo Pasquale in unione con Gesù. Possa il frutto di questo Triduo essere la gioia che Gesù prediceva ai suoi apostoli: “Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia” (Gv 16, 20-22). Nessuna tempesta ci rapisca la gioia che Gesù vuole darci!
Vogliamo chiedere a Dio la grazia della serenità di cui godeva san Paolo, mentre si trovava in prigione a causa di Gesù e del suo Vangelo. Questa serenità gli ha permesso di scrivere al suo discepolo Timoteo: “Io so infatti in chi ho creduto”.
Questo mese di marzo ha messo a dura prova molti membri della Chiesa Cattolica!
Il Cardinale Robert Sarah è stato molto severo, nel suo ultimo libro, a proposito di quelli che hanno deturpato il volto della Chiesa Santa e Immacolata: “Alcuni uomini di Dio sono diventati “agenti del Male””.
Il Cardinale Barbarin ha presentato le sue dimissioni a Papa Francesco, il quale non le ha accettate, invocando la presunzione d’innocenza. Il Cardinale Philippe Barbarin ha tuttavia deciso di non assumere più il suo ufficio nello stesso modo adesso. Papa Francesco gli ha concesso la propria fiducia, ha detto il Cardinale Barbarin, il quale si è ancora espresso così: “Mi ha lasciato la libertà di prendere la decisione che mi sembra migliore per la vita della diocesi di Lione, oggi. Su suo suggerimento e dato che la Chiesa di Lione soffre da tre anni, ho deciso di ritirarmi per un certo periodo e di lasciare la guida della diocesi al vicario generale moderatore, padre Yves Baumgarten”. Alle persone che, come noi, gli hanno espresso la loro simpatia e il loro sostegno, il Cardinale Barbarin ha chiesto di custodire le vittime nei “nostri cuori”, e di pregare Dio perché guarisca tutto ciò che deve esserlo in esse prima di tutto, poi nella Chiesa e nell’intera società. “Andiamo avanti, concludeva, con fiducia verso la Pasqua, sommersi da tante oscurità, ma sicuri che la luce de la Misericordia saranno vittoriose”.
Il Cardinale Pell, 77 anni, sta in una prigione dello stato di Vittoria, nel sud dell’Australia, dove gli è stato negato il vino necessario per la messa e in cui è privato del breviario. George Weigel, il 27 febbraio scorso (www.firstthings.com), scriveva: “Un Niagara di calunnie è stato versato sul Cardinale Pell dagli ambienti politici e dai media, anche se alcuni giornalisti australiani coraggiosi e il Padre Frank Brennan (eminente gesuita autraliano) hanno rilevato l’ingiustizia della sua condanna. Il dossier contro Pell è stato impastato di cose inverosimile, e peggio, fin dall’inizio. La polizia di Vittoria ha intrapreso una pesca alle testimonianze contro Pell un anno prima che fosse ricevuta una denuncia della presunta vittima”.
Il Cardinale Müller parla della innocenza del Cardinale Pell.
Il Padre Raymond de Souza scriveva il 1mo marzo, che bisognava “chiamare l’incriminazione del Cardinale Pell col proprio nome: persecuzione religiosa” (www.ncregister.com).
Non lasciamoci destabilizzare da tutti questi eventi: alcuni ministri ordinati hanno tradito, essi devono essere sanzionati, ma dobbiamo pregare e offrire per la loro conversione. Altri ministri ordinati sono stati ingiustamente condannati. Preghiamo per loro affinché non si scoraggino e non dimentichiamo, come ce lo ha chiesto il cardinale Barbarin, di custodire le vittime nei nostri cuori.
Il permesso di costruzione del Sito della Madonna delle Nevi a Saint-Pierre-de-Colombier è ormai “inoppugnabile”: nessun ricorso è stato proposto contro questo permesso. Potremo quindi iniziare senza indugio la prima fase dei lavori, come è stato concordato con il nostro vescovo. Grazie a tutti i nostri generosi benefattori: la costruzione del Sito sarà finanziata unicamente con le donazioni dei pellegrini e degli amici della Madonna delle Nevi!
Preghiera introduttiva
Vieni Santo Spirito, san Giuseppe, san Giovanni Paolo II, beata Pierina, santa Giulia, san Vincenzo Ferrer, beata Maria Assunta, santa Lidwine, san Stanislao, santa Gemma, beata Kateri, santa Teresa delle Ande, santa Maria Cleofa, san Damiano, beata Maria Gabriella, santa Maria Eufrasia, san Marco, san Giorgio, san Rafael, santa Caterina da Siena, santa Zita, san Luigi-Maria, santa Gianna Molla, san Pietro Chanel, santa Caterina da Siena, santi Protettori e santi Angeli custodi.
Fioretto
Nel successo, nei fallimenti, dire sempre, “Io so infatti in chi ho posto la mia fede”.
Parola di Dio: 2Tim 1,6-14
San Paolo non si scoraggia, egli sa in chi ha creduto!
Ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che è in te mediante l’imposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di carità e di prudenza. Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, né di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo. Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. Questa ci è stata data in Cristo Gesù fin dall’eternità, ma è stata rivelata ora, con la manifestazione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’incorruttibilità per mezzo del Vangelo, per il quale io sono stato costituito messaggero, apostolo e maestro. È questa la causa dei mali che soffro, ma non me ne vergogno: so infatti in chi ho posto la mia fede e sono convinto che egli è capace di custodire fino a quel giorno ciò che mi è stato affidato. Prendi come modello i sani insegnamenti che hai udito da me con la fede e l’amore, che sono in Cristo Gesù. Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti è stato affidato.
1) La prima rubrica del taccuino di cordata: disciplina
Nell’esame di coscienza quotidiano, esamino me stesso per sapere se ho vissuto la consegna di cordata nei successi o nei fallimenti della mia giornata.
2) La seconda rubrica: previsioni
Liturgia: 2-11 Aprile novena per prepararci alla Settimana Santa, con l’aiuto dei nostri Fondatori. 18-21 aprile: Triduo Pasquale. 28 aprile: festa della Divina Misericordia. Non dimenticare di prevedere la propria confessione pasquale.
3) La terza rubrica: consegna spirituale: Scio cui credidi!
Il nostro Fondatore, nella sequela di Madre Maria Augusta, ripeteva spesso queste parole di San Paolo: “scio cui credidi” = io so in chi ho creduto (2Tm1,12). Quando san Paolo le ha scritte, era in prigione. Sentiva molto probabilmente il fallimento umano e l’abbandono dei suoi amici, ma non si pentiva di essersi consegnato a Gesù e di avergli dato tutto! Manteneva una fiducia serena e ferma in mezzo alle sue prove e voleva rafforzare la fede di Timoteo. Madre Marie-Augusta ha usato la stessa espressione nella sequela dell’Apostolo delle Nazioni e Marie-Thérèse Noblet, la fondatrice delle Ancelle in Papua (vedi Libro Padre Pineau, p.257; 327-341). Il nostro Padre Fondatore commentava così la preghiera di nostra Madre “scio cui credidi”: “Si tratta di un’affermazione della Fede fiduciosa come disposizione essenziale in ogni circostanza, compreso e soprattutto nella prova e la sofferenza. Ed è così che si può essere forte nonostante tutti gli attacchi del Maligno, nonostante tutti i lividi, le ferite che egli può causare. Il “scio” sincero permette di superare ogni paura e di rimanere saldi nell’amore fiducioso del Benamato, al quale ci si abbandona con tutto il cuore. CI si abbandona dicendo come la Sante Vergine all’Arcangelo: “Ecce Ancilla Domini”. Marie-Thérèse Noblet e Madre Marie-Augusta dopo di lei hanno avuto la devozione alla Beata Vergine, non solo dicendo “Ecce” ma avendo tutta la vita nel loro cuore, la piena e amorevole disposizione alla volontà di Dio, per dire: “Ecce ad omnia” = Eccomi per tutto quello che vuoi”. Il Padre concludeva il suo commento al “scio cui credidi” col ricordare il comandamento dell’amore che ascolteremo di nuovo nel prossimo Giovedì Santo: “Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 15,12). “E Gesù soggiunge: “Nessuno ha un amore più grande di colui che offre la sua vita per i suoi amici!” Gesù lo ha fatto ed è il nostro modello. La vera vita è la vita per mezzo della fede in Dio, che è Amore e che è la Vita eterna… con l’aiuto di un consigliere spirituale, che deve anche lui sforzarsi di vivere della fede e dell’amore e di essere un consigliere paterno, affettuoso, paziente e forte, a immagine del suo Maestro, e attingendo in Lui la sua ispirazione e la grazia”.
L’“Io so in chi ho creduto” rivela che la fede cristiana non è né un sentimento (io sento), né una opinione (io penso), ma una certezza (io so)! La fede permette di vivere, appoggiato su questo fondamento stabile e incrollabile: Gesù, il Figlio di Dio, che ci ha amati e ha consegnato se stesso per noi e che è risorto per la nostra giustificazione.
Pietro, che affonda nelle acque, ha sperimentato ciò che è la fede: ha ritrovato la fiducia mentre afferrava la mano che Gesù gli ha steso (Mt 14,31). San Giovanni, nel capitolo 21 del suo Vangelo, riferisce l’apparizione di Gesù sulla riva del lago dopo la pesca miracolosa e mette in evidenza questo fatto importante: i discepoli non osano chiedergli chi Egli sia, ma sanno che è il Signore (Gv 21,12). I discepoli non riconoscono Gesù risorto con i loro occhi, ma sono sicuri che è Gesù: lo sanno! Possiamo essere rafforzati anche noi in questa certezza: Gesù è il Figlio di Dio, noi lo sappiamo! Egli ci ha amati e ha consegnato se stesso sulla Croce per noi; è risorto per la nostra giustificazione, facendoci partecipi della Sua vita di Figlio del Padre: siamo diventati figli di Dio!
Conclusione sintetica:
– San Paolo, con questa espressione, si riferisce al combattimento della fede. Nella prova di fede, non siamo soli: Gesù è sempre con noi. Per vincere la gara della fede, dobbiamo costantemente ricordare a noi stessi: "Io so in chi posto la mia fede", ma abbiamo anche bisogno di energia: “Rafforzatevi nel Signore e nel vigore della sua potenza. Indossate l’armatura di Dio per poter resistere alle insidie del diavolo […] Afferrate sempre lo scudo della fede, con il quale potrete spegnere tutte le frecce infuocate del Maligno; prendete anche l’elmo della salvezza e la spada dello Spirito, che è la parola di Dio” (Ef 6,10-17).
– San Paolo ci chiama ad agire senza paura nella Fede e nella gioia: “Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa con gioia” (Atti 20,24). Testimoniamo nella gioia: io so in chi ho creduto!
– San Paolo ci invita a credere nella potenza di Gesù, che agisce nella nostra debolezza: “[Gesù] mi ha detto: «Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza». Mi vanterò quindi ben volentieri delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo. Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze, negli oltraggi, nelle difficoltà, nelle persecuzioni, nelle angosce sofferte per Cristo: infatti quando sono debole, è allora che sono forte”.(2Cor 12,9-10). Gesù può agire in e con gli strumenti poveri che siamo, se siamo umili. Esercitiamo la vera Fede fiduciosa, l’“Io so in chi ho creduto”, questo sarà il migliore rimedio contro il veleno satanico che è l’orgoglio. I demoni si rifiutano di umiliarsi. Il loro orgoglio impedisce loro di dire “Io so in chi ho creduto”. Non imitiamoli, non dialoghiamo con loro, ma viviamo questo mese di aprile, gli occhi fissi su Gesù nella Sua Passione e nella Sua Risurrezione. Amiamo amorevolmente Nostro Signore , il quale si è fatto uomo per compiere la nostra Redenzione e perché noi di diventiamo figli e figlie di Dio. Io so in chi ho creduto nella fede e nella gioia!
4) La quarta rubrica: formazione
Approfondire l’insegnamento del CCC sul mistero pasquale nel tempo della Chiesa: i numeri 1078-1134.
5) La quinta rubrica: azione
In questi tempi in cui il volto della nostra Chiesa è deturpato dagli scandali che sono stati rivelati nei Media, siamo i testimoni coraggiosi ed entusiasti della nostra Fede in Gesù e la sua Chiesa: noi sappiamo in chi crediamo!
6) Condivisione
Nella nostra chiesa di Saint-Pierre-de-Colombier stanno per svolgersi:
– l’ordinazione diaconale dei nostri frati Augustin e Benoît, per mano del nostro Vescovo Mons. Jean-Louis Balsa, domenica 5 maggio alle ore 10;
– i voti perpetui dei frati Savio e Teofano, domenica 8 settembre: Santa Messa alle ore 10 e la liturgia dei voti perpetui alle 15:00.
– l’ordinazione sacerdotale di fra Thomas, domenica 20 Ottobre alle ore 15.
Vi assicuro delle preghiere e dell’affetto di Madre Magdeleine e di tutti i nostri frati e suore, e con affetto vi benedico, ringraziandovi per le vostre preghiere e la vostra generosità. Vi assicuriamo la nostra preghiera quotidiana a Gesù, Maria e Giuseppe, e vi auguriamo un buono, fervente e fecondo Triduo Pasquale: consoliamo il Cuore di Gesù cosi offeso nei nostri tempi e collaboriamo con Lui per il rinnovamento della Sua Chiesa. Io so in chi ho creduto!