Ottobre 2021: Guardiamo la stella, invochiamo Maria, così non temeremo nulla!
Guardiamo la stella, invochiamo Maria
Cari amici, cari giovani amici,
I) Prima d'iniziare
Stiamo entrando nel mese del Rosario, che vi invitiamo a vivere, in questo tempo di grande tempesta, in modo ancora più fervente dei mesi del Rosario degli ultimi anni. Il 16 ottobre 2002, alla fine del suo pontificato, San Giovanni Paolo II ci ha dato una lettera apostolica molto importante, "Rosarium Virginis Mariae". Approfondiamola di nuovo. Il Rosario, diceva spesso, è "la mia preghiera preferita". Sia così per ognuno di noi!
L'ora è grave. Benedetto XVI, Papa emerito, suona l'allarme nel suo ultimo testo "inedito", pubblicato in questo mese di settembre come prefazione al libro La vera Europa. Identità e missione (Cantagalli). Questo "documento inedito" di Benedetto XVI rivela che stiamo vivendo il parossismo della lotta dei capitoli 12 e 13 dell'Apocalisse: "Con la legalizzazione in sedici Stati europei del “matrimonio omosessuale”, il tema matrimonio e famiglia ha assunto una nuova dimensione che non si può certo ignorare. Si assiste a una deformazione della coscienza che evidentemente è penetrata profondamente in settori del popolo cattolico. A questo non si può rispondere con qualche piccolo moralismo e nemmeno con qualche rimando esegetico. Il problema va in profondità e dunque deve essere affrontato in termini di fondo”.
L'introduzione della pillola contraccettiva, spiega, ha permesso di separare la sessualità dalla fertilità: sessualità senza fertilità (contraccettivi), ma anche fertilità senza sessualità, che ha portato a "pianificare e produrre razionalmente l'uomo". L'uomo come prodotto, da usare, modificare, distruggere; l'uomo che non è più uomo. Pierre Simon, nel suo libro De la vie avant toute chose (Mazarine 1979), ha scritto: "Era certamente l'annuncio di un nuovo rapporto con il corpo e con il godimento, la messa in discussione di un dominio millenario, la possibile definizione di una nuova sessualità, la creazione, al limite, di una nuova natura umana, e di un nuovo concetto di vita. Abbiamo così scoperto che la natura, la vita, è più che mai una produzione umana" (p. 255). Questo Gran Maestro della Grande Loge de France ha anche scritto: "Cambiando il nostro atteggiamento e il nostro comportamento nei confronti della vita - non vedendola più come un dono di Dio ma come un materiale da gestire - stiamo rovesciando tutto il futuro. Il futuro viene scosso in grande stile. I millenni stanno finendo nel nostro tempo" (p. 219). Queste citazioni di Pierre Simon mostrano in modo evidente che Benedetto XVI vede con chiarezza ed è consapevole del grave pericolo che incombe sull'umanità. Se l'uomo non è creato da Dio, maschio e femmina, a sua immagine e somiglianza, allora è un "prodotto", il risultato della propria attività e, come qualsiasi altro prodotto dell'ingegno umano, manipolabile secondo una logica di potere e utilità. "Quando si rinuncia all’idea della creazione - conclude Benedetto XVI -, si rinuncia alla grandezza dell’uomo, si rinuncia alla sua indisponibilità e alla sua dignità che è al di sopra di ogni pianificazione". L'uomo non è disponibile, qualunque siano le possibilità offerte dalla tecnologia, anche nel campo medico e sanitario. E, visti i tempi, vale la pena ripeterlo. “Non riconoscere, violare o negare l'"ecologia dell'uomo" porta all'autodistruzione. Questo è precisamente ciò con cui abbiamo a che fare nel caso della creazione dell'uomo come maschio e femmina, che è ignorato nella premessa del ‘matrimonio gay’. Il riconoscimento legale delle unioni omosessuali apre la strada a una concezione dell'uomo contro l'ecologia dell'uomo, cancellando nella società il riferimento a una natura che l'uomo non si dà, ma che è frutto dell'opera creatrice di Dio. Per Benedetto XVI, il vero garante della dignità umana è questo Dio che è stato rimosso dall'agorà umana, senza il quale l'uomo diventa schiavo di ogni potere la cui unica regola sono i limiti della propria capacità di imporsi. La Chiesa ha sempre contrastato queste illusioni di onnipotenza, rifiutando di lasciarsi rinchiudere nelle sacrestie. Benedetto XVI lo ha ripetuto chiaramente (http://www.benoit-et-moi.fr/2020/2021/09/24/inedit-de-benoit-xvi-vox-clamantis-in-deserto).
Sant'Ignazio di Loyola, nei suoi Esercizi, chiama quelli che vi partecipavano a scegliere la bandiera di Gesù Cristo e a rifiutare con determinazione e coraggio la bandiera di Lucifero. Scegliamo Gesù Cristo, Nostro Signore, il Re dei re e Signore dei signori. Non stringiamo patto con Lucifero.
Preghiera introduttiva
Madonna delle Nevi, santa Teresa del Bambino Gesù, venerabile Delia, San Francesco, Santa Faustina, San John-Henry Newmann, San Bruno, San Dionigi, beato Carlo Acutis, San Giovanni XXIII, Santa Teresa d'Avila, Santa Margherita Maria, San Luca, Santa Bertilla, Sant'Orsola, San Giovanni Paolo II, Beata Clotilde, Santi Simone e Giuda, Beata Chiara Luce, Santi Angeli custodi.
Fioretto
Preghiamo con fiducia il Rosario, che ha fatto tanti miracoli.
Parola di Dio: Ap 12, 10-18
«Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà ...»
Udii una voce potente nel cielo che diceva: "Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo, perché è stato precipitato l'accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte. Ma essi lo hanno vinto grazie al sangue dell'Agnello e alla parola della loro testimonianza, e non hanno amato la loro vita fino a morire. Esultate, dunque, o cieli e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, terra e mare, perché il diavolo è disceso sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo". Quando il drago si vide precipitato sulla terra, si mise a perseguitare la donna che aveva partorito il figlio maschio. Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, perché volasse nel deserto verso il proprio rifugio, dove viene nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo, lontano dal serpente. Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d'acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. Ma la terra venne in soccorso alla donna: aprì la sua bocca e inghiottì il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca. Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a fare guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che custodiscono i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù. E si appostò sulla spiaggia del mare.
II) Le rubriche del tacuino di cordata
1) Organizzazione
Il nostro Fondatore ha insistito molto sul metodo per non perdere il nostro di tempo. Se siamo organizzati e metodici, avremo il tempo di compiere il nostro dovere di stato, di essere fedeli alle nostre promesse battesimali, di pregare e di conservare Fede, Speranza e Carità, le virtù teologali che Lucifero vuole toglierci.
2) Previsioni
Per questo mese del Rosario. Vi invitiamo a vivere intensamente la festa della Madonna del Rosario e poi la giornata del 13 ottobre, nella quale ricordiamo il grande miracolo del sole a Fatima nel 1917. Vi invitiamo a partecipare ad un cenacolo con il Movimento Sacerdotale Mariano in quel giorno. L'ora è seria, non dimentichiamolo, non siamo superficiali.
3) Consegna spirituale
Guardiamo la stella, invochiamo Maria, così non temeremo nulla!
San Bernardo scrisse con entusiasmo:
Seguendola, non si va fuori strada. Pregandola, non ci si dispera. Pensando a lei, non ci si sbaglia. Se lei ti tiene la mano, non cadrai. Se lei ti protegge, non avrai paura. Se lei è con te, sei sicuro di raggiungere il tuo obiettivo. Maria è quella nobile stella i cui raggi illuminano il mondo intero, il cui splendore brilla nei cieli e penetra negli inferi. Illumina il mondo e riscalda le anime. Infiamma le virtù e consuma i vizi. Brilla per i suoi meriti e illumina con i suoi esempi. O tu che ti vedi sballottato in mezzo alle tempeste, non distogliere i tuoi occhi dallo splendore di questa stella se non vuoi affondare. Se si alzano i venti della tentazione, se incontri gli scogli della tribolazione, guarda la stella, invoca Maria. Se sei sopraffatto dall'orgoglio, dall'ambizione, dalla denigrazione e dalla gelosia, guarda la stella e invoca Maria. Se la rabbia, l'avidità o le fantasie della carne fanno oscillare la nave della tua mente, guarda a Maria. Se, sopraffatto dall'enormità dei tuoi crimini, confuso dalla bruttezza della tua coscienza, spaventato dall'orrore del giudizio, cominci a sprofondare nell'abisso della tristezza, nell'abisso della disperazione, pensa a Maria. Il suo nome non lasci le tue labbra, non lasci il tuo cuore, e per ottenere il favore delle sue preghiere, non dimenticare gli esempi della sua vita" (San Bernardo, Le glorie della Vergine Maria, Omelia II, 17).
Per il cantore della Madonna, il nome Maria significava: la stella del mare = Stella Maris.
I marinai in una tempesta si lasciano guidare dalla stella. La nostra stella in questo tempo di grande tempesta è la Vergine Maria, Stella Maris. Come i marinai, seguendo questa stella, ringrazieremo quando arriveremo in porto sani e salvi. Ribadiamo, molto spesso in questo mese del Rosario, il consiglio di San Bernardo. Non ci scoraggeremo. La Beata Vergine, è ovvio, non è la Stella del mare lontano, è la nostra madre, così vicina, così amorevole, così premurosa. Lei è nostra mamma: se ti tiene la mano, non cadrai. Se lei ti protegge, non avrai paura. Se lei è con te, sei sicuro di raggiungere il tuo obiettivo. Quindi lasciamoci guidare come un bambino piccolo. Niente potrà farci del male!
San Bernardo ci invita poi a contemplare la Vergine Maria, Stella del Mare, e a lasciarci illuminare e riscaldare da lei: "Maria è quella nobile stella i cui raggi illuminano il mondo intero, il cui splendore brilla nei cieli e penetra negli inferi. Illumina il mondo e riscalda le anime. Infiamma le virtù e consuma i vizi. Brilla per i suoi meriti e illumina con i suoi esempi". Meditando il Rosario, la nostra mente sarà illuminata, la nostra volontà sarà rafforzata e determinata per la santità, il nostro cuore brucerà d'amore. Guardiamo la stella, invochiamo Maria!
San Bernardo sembra capire quello che stiamo vivendo in questo tempo di grande tempesta: "O tu che ti vedi sballottato in mezzo alle tempeste, non distogliere gli occhi dallo splendore di questa stella se non vuoi affondare. Se si alzano i venti della tentazione, se incontri gli scogli della tribolazione, guarda la stella, invoca Maria. Se sei sopraffatto dall'orgoglio, dall'ambizione, dalla denigrazione e dalla gelosia, guarda la stella e invoca Maria. Se la rabbia, l'avidità o le fantasie della carne fanno oscillare la nave della tua mente, guarda a Maria. Se, sopraffatto dall'enormità dei tuoi crimini, confuso dalla bruttezza della tua coscienza, spaventato dall'orrore del giudizio, cominci a sprofondare nell'abisso della tristezza, nell'abisso della disperazione, pensa a Maria". È inutile commentare queste parole, tutti noi possiamo capirle nella nostra esperienza. Sono importanti per vivere questo tempo in serenità e fiducia.
Infine, San Bernardo dà i suoi ultimi salutari consigli: "Il suo nome non si allontani dalle tue labbra, non si allontani dal tuo cuore, e per ottenere il favore delle sue preghiere, non dimenticare gli esempi della sua vita". I consigli del Dottore Mellifico sono forse troppo difficili? L'orgoglio luciferiano li disprezza, ma la piccola via dell'infanzia e dell'umiltà li accoglie e li mette in pratica. Seguiamo questa via!
In questo tempo di grande tempesta, cosa possiamo fare? Il nostro primo dovere: custodiamo la Grazia santificante, la Fede, la Speranza e la Carità che i demoni vogliono toglierci. San Luigi Maria Grignion de Montfort ci ha consigliato di affidare questi tesori alla cura della Vergine Maria. Lei li proteggerà.
Consigli dei nostri Padre e Madre per i tempi di grandi tempeste: non mollare la corda che ci lega alla Madonna delle Nevi, la nostra capocordata. Se rimaniamo tutti legati alla Vergine Maria, non abbiamo nulla da temere. Abbiamo fiducia, non voltiamoci indietro sulle nostre cadute e miserie, rialziamoci e guardiamo la nostra capocordata, la Madonna delle Nevi.
Consigli di San Giovanni Paolo II (Rosarium Virginis Mariae, 36, 40): “La corona converga verso il Crocifisso, che apre così e chiude il cammino stesso dell'orazione. In Cristo è centrata la vita e la preghiera dei credenti. Tutto parte da Lui, tutto tende a Lui,tutto, mediante Lui, nello Spirito Santo, giunge al Padre […] Il beato Bartolo Longo la vedeva anche come una 'catena' che ci lega a Dio. Catena, sì, ma catena dolce; tale sempre si rivela il rapporto con un Dio che è Padre. Catena 'filiale', che ci pone in sintonia con Maria, la « serva del Signore » (Lc 1, 38), e, in definitiva, con Cristo stesso, che, pur essendo Dio, si fece « servo » per amore nostro (Fil 2, 7). Bello è anche estendere il significato simbolico della corona al nostro rapporto reciproco, ricordando con essa il vincolo di comunione e di fraternità che tutti ci lega in Cristo.
Le difficoltà che l'orizzonte mondiale presenta in questo avvio di nuovo Millennio ci inducono a pensare che solo un intervento dall'Alto, capace di orientare i cuori di quanti vivono situazioni conflittuali e di quanti reggono le sorti delle Nazioni, può far sperare in un futuro meno oscuro. Il Rosario è preghiera orientata per sua natura alla pace, per il fatto stesso che consiste nella contemplazione di Cristo, Principe della pace e « nostra pace » (Ef 2,14).
Come si potrebbe fissare, nei misteri gaudiosi, il mistero del Bimbo nato a Betlemme senza provare il desiderio di accogliere, difendere e promuovere la vita, facendosi carico della sofferenza dei bambini in tutte le parti del mondo? Come si potrebbero seguire i passi del Cristo rivelatore, nei misteri della luce, senza proporsi di testimoniare le sue beatitudini nella vita di ogni giorno? E come contemplare il Cristo carico della croce e crocifisso, senza sentire il bisogno di farsi suoi « cirenei » in ogni fratello affranto dal dolore o schiacciato dalla disperazione? Come si potrebbe, infine, fissare gli occhi sulla gloria di Cristo risorto e su Maria incoronata Regina, senza provare il desiderio di rendere questo mondo più bello, più giusto, più vicino al disegno di Dio?
Insomma, mentre ci fa fissare gli occhi su Cristo, il Rosario ci rende anche costruttori della pace nel mondo. Per la sua caratteristica di petizione insistente e corale, in sintonia con l'invito di Cristo a pregare « sempre, senza stancarsi » (Lc 18,1), esso ci consente di sperare che, anche oggi, una 'battaglia' tanto difficile come quella della pace possa essere vinta. Lungi dall'essere una fuga dai problemi del mondo, il Rosario ci spinge così a guardarli con occhio responsabile e generoso, e ci ottiene la forza di tornare ad essi con la certezza dell'aiuto di Dio e con il proposito fermo di testimoniare in ogni circostanza « la carità, che è il vincolo di perfezione » (Col 3, 14). Possano queste parole di San Giovanni Paolo II e di San Bernardo aiutarci a vivere con serenità questo mese del Rosario, partecipando nel Cuore doloroso e immacolato di Maria ai misteri gioiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi di Gesù. Guardiamo la stella, invochiamo Maria.
4) Formazione
Ottobre è anche il mese della Missione. Vi invitiamo a meditare o a riprendere l'importantissima Enciclica sulla Missione di San Giovanni Paolo II "Redemptoris Missio" del 7-12-1990.
5) Azione
Cerchiamo di essere apostoli zelanti del Rosario. Formiamo piccoli o grandi cenacoli intorno a una statua della Vergine Maria mentre recitiamo il rosario.
6) Condivisione
Ringraziamo per la bella giornata dei voti delle suore Jeanne-Lorraine e Kateri e per il ritiro dei nostri postulanti e novizi. Prepariamo la grande festa di Nostra Signora delle Nevi. Saremo felici di accogliervi in uno dei nostri Focolari durante questo mese del Rosario.
Vi benedico affettuosamente e vi assicuro le preghiere e l'affetto di Madre Magdeleine e dei nostri frati e suore. Affido alle vostre preghiere tutte le nostre intenzioni. Notiamo bene le due date della festa di Nostra Signora delle Nevi: sabato 11 o sabato 18 dicembre 2021. Speriamo che possiate venire numerosi e che le costrizioni sanitarie non impediranno nessuno di venire a pregare la Madonna delle Nevi, che ha molte grazie da darvi. Confidiamo in Dio.